Moderatrice: Barbara Gasperini - Giornalista e Content Creator
Co-Founder & CEO | AdapTronics
Co-Founder & CEO | AdapTronics
Spostare merci molto diverse tra loro con versatilità, delicatezza e precisione è uno dei compiti più complessi per la logistica e in generale in ambito industriale. I processi di automazione prevedono infatti una altissima standardizzazione dei pezzi, non solo nella forma ma anche nella loro posizione perché le braccia robotiche, dotate di pinze hanno una abilità di presa relativa. Non solo, ma molto cambia se devono spostare oggetti molto delicati, oppure componenti pesanti. Questo spesso vuol dire costringere i fornitori a standardizzare molto le parti in modo che siano “simili” oppure fare numeri altissimi che giustifichino una automazione spinta e poco flessibile (perché utile solo per prendere una certa tipologia di pezzi). La start-up AdapTronics lavora proprio su questa flessibilità, sulla possibilità di prendere e spostare merci molto diverse in maniera semplice e poco costosa (anche in termini energetici). Lo fa attraverso una tecnologia a film sottile che diventa adesiva quando attivata elettricamente. Le performances sono notevoli: con due patch grandi come una carta di credito si riescono a spostare fino a 50kg. Il bello è che la capacità di presa scala proporzionalmente alla superficie attivabile, mentre i “compiti svolti” possono aumentare grazie alla sensoristica integrata di prossimità, contatto e forza di presa con l'oggetto. Il tutto con un consumo energetico di pochi watt, niente se paragonato all’energia utilizzata, per esempio, nelle tecnologie del vuoto.
#automazione
#elettrostatica
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-founder | Cafè 124
Co-founder | Cafè 124
Ivan Marchese e Mario Alemi sono i fondatori di Café 124, start-up innovativa nata a Milano nel 2020. L'azienda ha costruito il proprio metodo d'estrazione del cold brew coffee. L’estratto a freddo di caffè, solitamente prodotto in 8h, che Café 124 riesce a produrre in poco più di 15 minuti. Il ready to drink naturale che, oltre a essere degustato on the rocks, può essere utilizzato in diverse preparazioni come elemento per i cocktail o come ingrediente in cucina (per marinature così come per alcuni dolci).
Un prodotto di qualità se si tiene conto che all'interno di Drink 124, best cold brew viene utilizzato unicamente caffè arabica specialty lavato proveniente dall'Etiopia.
L'altro pilastro dell’azienda è l'importazione etica del caffè verde (crudo). I chicchi sono tracciati all'origine nei paesi produttori al fine di monitorare e dimostrare le condizioni di chi lo lavora (che deve farlo in condizioni di pieno rispetto dei diritti inalienabili) e dell’ambiente in cui cresce (minimizzando l’impatto ambientale). In modo da garantire al cliente finale che la filiera sia etica e di qualità. Le varietà importate dall'azienda si alternano durante l'anno. Sul sito https://drink124.com/ si possono scoprire le diverse varietà che provengono da Brasile, Etiopia, Indonesia, Perù e Kenya.
Café 124 punta anche a rompere delle consuetudini tipicamente italiane e a differenziare le modalità di consumo di una materia prima che ha delle potenzialità ancora “non espresse”. Infatti, tra gli scopi dell'azienda c’è anche quello di dimostrare che anche in Italia, che è Paese dell'innovazione dell'estrazione del caffè, dal punto di vista culturale e della conoscenza della materia prima, c'è ancora molto lavoro da fare.
I prodotti di Café 124 si potranno degustare il 20 ottobre a Bologna alla Fondazione Golinelli durante la giornata del 4E.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Direttore | Cluster Spring
Direttore | Cluster Spring
In un mondo a risorse scarse e finite quelle biologiche e rinnovabili sono sempre più importanti a prescindere che provengano dal mare, dalla terra oppure dai rifiuti. La bioeconomia rappresenta proprio quell’economia che punta su questi input biologici utilizzandoli per la produzione energetica, industriale e alimentare. Il concetto di circolarità aumenta esponenzialmente la valenza di questa economia nel momento in cui la porta a utilizzare scarti residui e sottoprodotti dell’industria alimentare, dando loro una seconda vita e trasformandoli in prodotti ad alto valore aggiunto.
Bene, il cluster Spring è l’associazione che mette insieme diversi portatori di interesse nel campo della bioeconomia circolare, dal mondo della ricerca pubblico-privata - quindi università, centri di ricerca italiani come Crea, Enea e CNR - PMI, grandi imprese italiane e multinazionali e cluster regionali. Oltre a realizzare e organizzare occasioni di networking tra i propri soci, con la finalità di favorire l'implementazione di politiche che possano supportare la bioeconomia circolare, Spring organizza gruppi di lavoro, elabora documenti di posizione e li porta all’attenzione delle istituzioni a livello regionale, nazionale ed europeo. L’Unione Europea ha messo la bioeconomia al centro del proprio modello di sviluppo sostenibile fin dal 2012, quando venne presentata la prima strategia comunitaria su questo meta-settore.
L’Italia vanta una leadership storica nella bioeconomia, grazie in particolare a Novamont e alle bioplastiche compostabili che si cominciarono a sviluppare all’interno di Montedison negli anni ‘80.
Molti sono i settori di applicazione dell’innovazione della bioeconomia, tra questi un ruolo sempre più centrale è svolto dal tessile e dalla moda con Ferragamo e Marinella che hanno utilizzato tessuti sostenibili derivanti dai sottoprodotti del succo di agrumi (Orange Fiber la startup che li ha lanciati), e dall’energia, con Eni che sta sviluppando in particolare nuovi biocarburanti per l’uso in aviazione.
Gli esempi però sono ormai infiniti e si stanno affermando in tutti i settori: dai biocombustibili all’automotive, dalle pelli biologiche (realizzate per esempio con gli scarti delle mele) ai processi che estraggono cellulosa da diversi scarti alimentari (vedi l’intervista alle fondatrici di Bi-Rex).
Mario Bonaccorso direttore di Spring spiega però come a fronte di un mercato in grande crescita ci sia ancora molto da fare. I problemi del go to market e della forza di restare sul mercato sono concreti, mancano in questo senso politiche di sostegno che creino pari opportunità tra prodotti biologici e prodotti fossili, basti pensare che in Italia ogni anno ci sono ancora 17 miliardi di Euro che sono dati, come sussidi, a prodotti ambientalmente dannosi.
#clusterspring
#bioeconomia
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-Founder & COO | AdapTronics
Co-Founder & COO | AdapTronics
Spostare merci molto diverse tra loro con versatilità, delicatezza e precisione è uno dei compiti più complessi per la logistica e in generale in ambito industriale. I processi di automazione prevedono infatti una altissima standardizzazione dei pezzi, non solo nella forma ma anche nella loro posizione perché le braccia robotiche, dotate di pinze hanno una abilità di presa relativa. Non solo, ma molto cambia se devono spostare oggetti molto delicati, oppure componenti pesanti. Questo spesso vuol dire costringere i fornitori a standardizzare molto le parti in modo che siano “simili” oppure fare numeri altissimi che giustifichino una automazione spinta e poco flessibile (perché utile solo per prendere una certa tipologia di pezzi). La start-up AdapTronics lavora proprio su questa flessibilità, sulla possibilità di prendere e spostare merci molto diverse in maniera semplice e poco costosa (anche in termini energetici). Lo fa attraverso una tecnologia a film sottile che diventa adesiva quando attivata elettricamente. Le performances sono notevoli: con due patch grandi come una carta di credito si riescono a spostare fino a 50kg. Il bello è che la capacità di presa scala proporzionalmente alla superficie attivabile, mentre i “compiti svolti” possono aumentare grazie alla sensoristica integrata di prossimità, contatto e forza di presa con l'oggetto. Il tutto con un consumo energetico di pochi watt, niente se paragonato all’energia utilizzata, per esempio, nelle tecnologie del vuoto.
#automazione
#elettrostatica
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CEO | Reinova
CEO | Reinova
Nasce nell’ottobre 2020 dalla volontà di alcuni imprenditori emiliani e delle istituzioni del territorio di puntare sulla transizione ecologica, nasce nel cuore della Motor valley dove molti sostenevano che non ci sarebbe mai stato bisogno di lavorare sulla mobilità elettrica del futuro.
Nasce da un investimento privato di circa 60 milioni di Euro con la visione di chi è convinto che la transizione energetica/ecologica sia anche un’importante opportunità destinata a cambiare per sempre e radicalmente il modo di spostarsi. In questo senso le tecnologie per Reinova, per quanto importanti, rappresentano un “di cui”, si conosce infatti la direzione in cui investire, ma non si sa ancora quali saranno, precisamente, le “soluzioni” in grado di indirizzare il mercato.
Per questo, in prospettiva, Reinova si pone l’ambizioso obiettivo di lavorare su tutte le questioni centrali relative alla nuova mobilità. Sui materiali e sulle batterie per ottimizzarne l’uso, ma soprattutto per garantire una loro seconda vita by design; lavora, inoltre, sui dati a 360°: dalla gestione dei mezzi, alla relazione con la smart grid e con gli utenti. Da qui una grande attenzione per la cybersecurity e per lo sharing che dovrà essere sviluppato in modo da permettere agli utenti di scegliere, volta per volta, il mezzo migliore, dal monopattino all’autovettura, per effettuare quel preciso spostamento che devono compiere. Il passo successivo e conseguente è integrare le batterie dei mezzi in una vera e propria smart grid dove possano agire da polmone in caso di necessità o recuperare l’energia necessaria dalla migliore fonte del momento.
Soluzioni hardware legate anche al design dei progetti e soluzioni software che le integrano utilizzando al meglio tutte le informazioni a disposizione. Una visione, quella di Reinova e dei partner che la sostengono che vuole anche indicare una via al Paese valorizzando quelli che sono gli asset e le competenze già presenti e individuando i gap da colmare attraverso investimenti mirati.
#elettrificazione
#bigdata
#cybersecurity
#secondlife
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-founder & CEO | Caracol s.r.l.
Co-founder & CEO | Caracol s.r.l.
Stampa 3D e robotica si uniscono in Caracol una startup innovativa che riesce a realizzare componenti superiori al metro in stampa 3D con materiali compositi polimerici o diversamente rinforzati (con fibra carbonio o di vetro).
I punti di forza sono molteplici e stanno risuonando in un mercato "a caccia" di sostenibilità che ha già più volte investito in questo progetto.
50mila ore di stampa e oltre 150 progetti rappresentano un buon biglietto da visita e una base tecnologica da cui partire per innovare anche il modello di business.
Infatti sganciandosi dal tradizionale mondo della prototipazione Caracol sta già lavorando per la produzione, soprattutto in quei mercati ad alto valore aggiunto dove si punta su numeri limitati e grandi lavorazioni.
La nautica, quella degli yacht per esempio è uno di questi; gli stampi sono una pratica lenta, molto costosa e impattante e poco utile nel momento in cui si possono ottenere componenti simili con stampanti 3D di grandi dimensioni.
Dove per grandi dimensioni, cioè oltre il metro si utilizzano braccia robotiche, quelle tipiche dell'industria manifatturiera (o della logistica) che hanno grande precisione e gradi di libertà di movimento sempre più interessanti. Rappresentano in questo caso l'hardware di una piattaforma che ha anche un'importante base di software che rappresenta un altro asset aziendale.
L'evoluzione dell'azienda procede infatti oltre che nella ricerca di materiali sempre più raffinati e meno impattanti (e spesso riciclati e riciclabili) anche verso un piano di vendita Saas. Dove non si intende una mera vendita del pacchetto software, dal momento che il braccio meccanico rimane un hardware ineludibile, quanto piuttosto un modello di distributed manufacturing, con una rete globale di macchinari connessi. Servitizzazione quindi intesa come vendita della "stampante" con pacchetti software in evoluzione e formazione del personale.
Senza contare che le braccia robotiche rappresentano, a loro volta, delle piattaforme su cui molti player lavorano per l'implementazione di svariate funzionalità a partire dall'inserimento di svariati sensori, ma non solamente...
L'invito quindi è a seguire le prossime evoluzioni di Caracol che Violetta Nespolo, Chief Marketing & Strategy Officer e Francesco De Stefano, Co-Founder & CEO, ci hanno parzialmente anticipato in questa intervista.
#Stampa3D
#sostenibilità
#robotica
#servitizzazione
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://caracol-am.com/resources/
Program Manager | MOTOR VALLEY ACCELERATOR e PLUG AND PLAY
Program Manager | MOTOR VALLEY ACCELERATOR e PLUG AND PLAY
Start up e grandi imprese sono diversamente impattate dalla grande trasformazione ecologica - ambientale - sociale che stiamo vivendo.
Una delle parole d'ordine, per esempio, è economia circolare: un modello di produzione e consumo che porta a riutilizzare materie prime in un'ottica di sostenibilità. Le start up trovano strategie e tecnologie per dare una seconda vita a materiali preziosi, mentre le grandi aziende le riutilizzano per abbatter il loro impatto ambientale e ridurre i loro costi. Un sistema win-win che si sta affermando anche in ambito automotive. Enrico Dente Direttore di Motor Valley Accelerator e Plug and Play ci spiega come la Motor Valley sta vivendo l'attuale transizione ecologica e quali strategie si stanno percorrendo.
#economiacircolare
#efuel
#4eJacobacci
#JacobacciIP
www.motorvalleyaccelerator.com
Co-Founder & CEO | Bi-rex
Co-Founder & CEO | Bi-rex
Bi-rex è una startup fondata da Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro, con l’obiettivo di estrarre la cellulosa da sottoprodotti della filiera agroalimentare (come gli scarti di caffé o birra) dando così una seconda vita a dei veri e propri rifiuti trasformandoli in prodotti ad alto valore aggiunto. We are Bi-rex, questo il nome completo della start-up innovativa, nasce dall’incontro di due progetti di ricerca su cellulosa e solventi, che portati avanti al Politecnico di Milano si sono dimostrati complementari.
Infatti se la cellulosa è il prodotto che si va a estrarre, il processo che è alla base della start-up ed è stato inventato e brevettato si fonda su particolari solventi. È un processo totalmente “verde” dal momento che si basa su una serie di solubilizzazioni e precipitazioni selettive che impiegano come solventi acqua, etanolo e solventi eutettici (DES - nuovi solventi eco-friendly costituiti da un accettore di legame a idrogeno, e da vari donatori di legame a idrogeno). Un “lavoro” che si svolge a temperatura ambiente o massimo a 80°, a pressione atmosferica e necessita dalle 2 alle 15 ore. Giusto per rendere l’idea, per produrre un kg di cellulosa con i processi standard si utilizzano 23 litri di acqua, con il procedimento ideato da Bi-Rex ne bastano 1,3. Le peculiarità di Bi-rex non finiscono però qui e sono spiegate nel dettagli nell’intervista che ci hanno rilasciato Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro.
#cellulosaverde
#birex
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-Founder & CTO | Bi-rex
Co-Founder & CTO | Bi-rex
Bi-rex è una startup fondata da Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro, con l’obiettivo di estrarre la cellulosa da sottoprodotti della filiera agroalimentare (come gli scarti di caffé o birra) dando così una seconda vita a dei veri e propri rifiuti trasformandoli in prodotti ad alto valore aggiunto. We are Bi-rex, questo il nome completo della start-up innovativa, nasce dall’incontro di due progetti di ricerca su cellulosa e solventi, che portati avanti al Politecnico di Milano si sono dimostrati complementari.
Infatti se la cellulosa è il prodotto che si va a estrarre, il processo che è alla base della start-up ed è stato inventato e brevettato si fonda su particolari solventi. È un processo totalmente “verde” dal momento che si basa su una serie di solubilizzazioni e precipitazioni selettive che impiegano come solventi acqua, etanolo e solventi eutettici (DES - nuovi solventi eco-friendly costituiti da un accettore di legame a idrogeno, e da vari donatori di legame a idrogeno). Un “lavoro” che si svolge a temperatura ambiente o massimo a 80°, a pressione atmosferica e necessita dalle 2 alle 15 ore. Giusto per rendere l’idea, per produrre un kg di cellulosa con i processi standard si utilizzano 23 litri di acqua, con il procedimento ideato da Bi-Rex ne bastano 1,3. Le peculiarità di Bi-rex non finiscono però qui e sono spiegate nel dettagli nell’intervista che ci hanno rilasciato Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro.
#cellulosaverde
#birex
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-Founder & CEO | Fast Charge Engineering
Co-Founder & CEO | Fast Charge Engineering
Fast Charge Engineering nasce dall’esperienza di formula student, un campionato che mette in competizione prototipi realizzati da studenti provenienti da tutto il mondo. Una competizione che mette a dura prova i team e che li costringe a lavorare su tecnologie di frontiera.
Il team romano che ha poi dato vita a Fast Charge Engineering si concentra sulle batterie e il suo know how nel motor sport presto, si trasforma dall’essere una passione in un lavoro e quindi in un brevetto che si concentra sulla capacità di raffreddare le batterie.
Raffreddarle in maniera efficiente in modo da elevare le prestazioni delle batterie a celle cilindriche fino a renderle simili a quelle a pacchetto.
Un risultato ottenuto lavorando sulla leggerezza e sulla capacità di convogliare l’olio per il raffreddamento laddove serve e laddove la sua efficacia è maggiore.
Un uso mirato dell’olio, che passa anche attraverso la diminuzione delle componenti necessarie e che permette di usarne meno raggiungendo gli obiettivi di aumentare le prestazioni e diminuire, insieme al peso anche l’impatto ambientale e i costi.
Le competenze nel settore però fanno di Fast Charge Engineering anche un punto di riferimento per i clienti che lo utilizzano come centro di consulenza e di sviluppo progetti relativi alle batterie. Anche se le pagine migliori di Fast Charge, come ci raccontano Marco Giannini (Co-Founder & CEO ) e Filippo Marani (R&D) sono ancora da scrivere.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CEO | RECARBON
CEO | RECARBON
Recarbon si occupa di dare nuova vita agli scarti di fibre di carbonio, trasformando la fibra di carbonio riciclata in nuovi prodotti intermedi che designer e ingegneri possono utilizzare per produrre nuovi componenti finiti.
L’opportunità di mercato nasce dalla necessità di trovare una soluzione all’accumularsi degli scarti di fibra di carbonio, che crescono ogni anno ad un ritmo superiore al precedente e nel 2022 sono stati quantificati in 30.000 tonnellate.
L’utilizzo della fibra di carbonio riciclata, fino al 30% più economica della fibra vergine, permette di ridurre i livelli di CO2 prodotta in quanto il riciclo inquina cinque volte meno di quanto non faccia produrre fibre vergini. Queste caratteristiche rendono la fibra riciclata vantaggiosa anche per applicazioni dove attualmente vengono utilizzati materiali come la fibra di vetro e il legno in settori come l’automotive, l’aerospace, il marine e l’arredamento, sfruttando i benefici tipici della fibra di carbonio ad un prezzo più accessibile e allo stesso tempo attivando processi di economia circolare all’interno delle aziende.
Obiettivo del prossimo anno è sviluppare dei patent su nuovi prodotti innovativi specifici per alcune applicazioni. Di Recarbon abbiamo parlato con Luca Grati CEO e cofounder della start-up nata nel 2022.
#circolarità
#riciclo
#economiacircolare
#4eJacobacci
#JacobacciIP
R&D | Fast Charge Engineering
R&D | Fast Charge Engineering
Fast Charge Engineering nasce dall’esperienza di formula student, un campionato che mette in competizione prototipi realizzati da studenti provenienti da tutto il mondo. Una competizione che mette a dura prova i team e che li costringe a lavorare su tecnologie di frontiera.
Il team romano che ha poi dato vita a Fast Charge Engineering si concentra sulle batterie e il suo know how nel motor sport presto, si trasforma dall’essere una passione in un lavoro e quindi in un brevetto che si concentra sulla capacità di raffreddare le batterie.
Raffreddarle in maniera efficiente in modo da elevare le prestazioni delle batterie a celle cilindriche fino a renderle simili a quelle a pacchetto.
Un risultato ottenuto lavorando sulla leggerezza e sulla capacità di convogliare l’olio per il raffreddamento laddove serve e laddove la sua efficacia è maggiore.
Un uso mirato dell’olio, che passa anche attraverso la diminuzione delle componenti necessarie e che permette di usarne meno raggiungendo gli obiettivi di aumentare le prestazioni e diminuire, insieme al peso anche l’impatto ambientale e i costi.
Le competenze nel settore però fanno di Fast Charge Engineering anche un punto di riferimento per i clienti che lo utilizzano come centro di consulenza e di sviluppo progetti relativi alle batterie. Anche se le pagine migliori di Fast Charge, come ci raccontano Marco Giannini (Co-Founder & CEO ) e Filippo Marani (R&D) sono ancora da scrivere.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-founder | Cafè 124
Co-founder | Cafè 124
Ivan Marchese e Mario Alemi sono i fondatori di Café 124, start-up innovativa nata a Milano nel 2020. L'azienda ha costruito il proprio metodo d'estrazione del cold brew coffee. L’estratto a freddo di caffè, solitamente prodotto in 8h, che Café 124 riesce a produrre in poco più di 15 minuti. Il ready to drink naturale che, oltre a essere degustato on the rocks, può essere utilizzato in diverse preparazioni come elemento per i cocktail o come ingrediente in cucina (per marinature così come per alcuni dolci).
Un prodotto di qualità se si tiene conto che all'interno di Drink 124, best cold brew viene utilizzato unicamente caffè arabica specialty lavato proveniente dall'Etiopia.
L'altro pilastro dell’azienda è l'importazione etica del caffè verde (crudo). I chicchi sono tracciati all'origine nei paesi produttori al fine di monitorare e dimostrare le condizioni di chi lo lavora (che deve farlo in condizioni di pieno rispetto dei diritti inalienabili) e dell’ambiente in cui cresce (minimizzando l’impatto ambientale). In modo da garantire al cliente finale che la filiera sia etica e di qualità. Le varietà importate dall'azienda si alternano durante l'anno. Sul sito https://drink124.com/ si possono scoprire le diverse varietà che provengono da Brasile, Etiopia, Indonesia, Perù e Kenya.
Café 124 punta anche a rompere delle consuetudini tipicamente italiane e a differenziare le modalità di consumo di una materia prima che ha delle potenzialità ancora “non espresse”. Infatti, tra gli scopi dell'azienda c’è anche quello di dimostrare che anche in Italia, che è Paese dell'innovazione dell'estrazione del caffè, dal punto di vista culturale e della conoscenza della materia prima, c'è ancora molto lavoro da fare.
I prodotti di Café 124 si potranno degustare il 20 ottobre a Bologna alla Fondazione Golinelli durante la giornata del 4E.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CEO | ITG - Innovation Technology Group
CEO | ITG - Innovation Technology Group
Il mondo agricolo è costretto a produrre di più impattando di meno e con sempre meno input a disposizione. Una sfida complessa, ma stimolante, che passa anche attraverso lo sviluppo di macchine agricole sempre più performanti che, per la loro progettazione, richiedono competenze multidisciplinari e la capacità di saper giocare su più tavoli contemporaneamente. Si parla di agricoltura di precisione, di IoT e di integrazione dei sistemi, ma anche di nuove motorizzazioni. Un insieme di cambiamenti destinati a mutare radicalmente il mondo dell'agricoltura; ne abbiamo parlato con alcuni dei fondatori di ITG un ENGINEERING LAB che ricerca e sviluppa idee per l’industria globale.
#agricolturadiprecisione
#IoT
#elettrico
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CTO | AITEM
CTO | AITEM
Dal background sviluppato in ambito automotive e in particolare dai software per le vetture autonome nasce Aitem una start-up focalizzata sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Medicale, industriale e veterinario sono solamente alcuni degli ambiti di azione individuati, simile l’approccio: costruire partnership con esperti dei singoli settori per individuare le soluzioni e le linee di sviluppo dei progetti. Un esempio tra tutti, il software sviluppato per la diagnostica del Covid, che si basa su computer vision e analisi di immagini è lo stesso che si utilizza per valutare il grado di qualità delle pelli (nella moda) o la presenza di difetti nei sistemi produttivi. Ovvio che l’adattamento delle tecnologie preveda grande competenze e la capacità di dialogare e comprendere problemi provenienti da “mondi” completamente diversi. Ne abbiamo parlato con Massimiliano Melis, CTO di Aitem.
#intelligenzaartificiale
#AI
#IA
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.aitemsolutions.com/
CEO | Neosperience
CEO | Neosperience
Dall’ottimizzazione delle risorse e quindi a un loro uso più consapevole guarda tutto il mondo dell’intelligenza artificiale che punta a innovare i processi, ma anche a renderli più efficaci e puntuali. Partendo dal presupposto che le nuove tecnologie e in particolare quelle legate alla capacità di “semplificare” non andranno a incidere solamente sui lavori più quantitativi, ma stravolgeranno anche quelli più connessi con il mondo della creatività.
In questo contesto si inserisce Neosperience, un'azienda italiana che si occupa di digital customer experience e process innovation usando l’intelligenza artificiale e machine learning per aiutare le aziende a migliorare ricavi e margini di vendita. La sua piattaforma applicativa proprietaria denominata Neosperience Cloud è alimentata da algoritmi di intelligenza artificiale, che permettono di ottimizzare i processi aziendali, spaziando dalla generazione di nuove opportunità commerciali, al marketing, alle operation.
Uno dei punti di forza è la capacità di adattare la piattaforma Neosperience Cloud alle esigenze delle diverse industrie. Grazie alla sua architettura modulare e personalizzabile l'azienda che sceglie Neosperience è in grado di superare i limiti dell’offerta delle piattaforme software tradizionali, dotandosi di una soluzione su misura per le proprie esigenze, a prescindere dal settore in cui opera. Inoltre Neosperience offre un servizio completo, che va dalla raccolta dei dati alla loro analisi, fino alla creazione di prodotti digitali su misura per i propri clienti.
Da qui l’insistere sul tasto della tecnologia empatica, non solo in grado di essere facilmente utilizzata (se non addirittura compresa) ma anche la capacità che questa ha di arrivare a costruire una profilazione precisa dei clienti in modo da far arrivare solo proposte in linea con i desiderata.
Tante le linee di sviluppo pronte a lanciarsi sul mercato, non mancano quelle più legate al settore industriale con approcci legati alla smart health e alla smart city; in tutti gli ambiti l’obiettivo è lo stesso, aiutare le aziende a sprigionare il potenziale della trasformazione digitale.
Da Dario Melpignano CEO e María Inés Mur, Senior customer success manager la visione e la mission di Neosperience
#neoesperience
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.neosperience.com/it/
CEO | Stratobotic
CEO | Stratobotic
Il mercato crescente dei dati non può prescindere dalla possibilità di reperire con precisione e puntualità quelle informazioni ritenute strategiche e necessarie negli ambiti più diversi.
Si può leggere anche così la nuova corsa allo spazio che si articola nell’analizzare dall’alto la superficie terrestre. C’è chi lo fa con droni, di diverse dimensioni, chi con i satelliti e chi invece, come Stratobotic, decide di lavorare “occupando” delle altitudini inconsuete con il loro 'CubeHAPS' - nome registrato e di proprietà di Stratobotic, crasi tra i piccolissimi satelliti "Cubesat" e "HAPS"(High-Altitude Pseudo Satellite).
La strategia della start-up incubata all’ESA BIC di Torino punta infatti a lanciare nella stratosfera (tra i 15 e i 25 km di altitudine a seconda delle esigenze) la loro versione degli HAPS dei droni dotati di palloni, ali ed eliche, alimentati da pannelli solari che sono in grado di mantenere la posizione per periodi prolungati e mandare a terra, in tempo reale, le informazioni utili.
Molto meno costosi dei satelliti, ma capaci di coprire spazi più ampi dei normali droni e progettati per lavorare in sciami.
Da questa scelta derivano: costi operativi contenuti, possibilità di lancio garantita dalla dimensione ridotta e multifunzionalità dello sciame dove ogni singolo drone può svolgere funzioni specifiche.
Si abbattono i costi delle piattaforme e si aumenta la flessibilità dello strumento sia in termini di funzionalità sia di velocità di azionamento. Oggi possono raggiungere la quota operativa in meno di due ore, ma in futuro secondo il team saranno disponibili in tempo reale lavorando h24 e rimanendo sempre posizionati sulla zona di interesse.
L’idea è di lavorare sull’agricoltura di precisione, sull’evoluzione della smart city con la possibilità di abilitare digital twin di intere regioni, sul mondo delle assicurazioni, sul monitoraggio in termini di sicurezza e di "situation awareness". Altro fattore chiave la possibilità di agire su scenari di crisi in caso di emergenza, i droni posso diventare terminali di ponti radio e quindi erogare banda o fornire servizi di telecomunicazione in zone che ne sono privi.
Per saperne di più e conoscere i dettagli della start-up non resta che ascoltare l’intervista a Victor Miherea CEO di Stratobotic.
#stratosfera
#HAPS
#droni
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CEO | Podium Engineering S.r.l.
CEO | Podium Engineering S.r.l.
Da un gruppo di studenti del Politecnico di Torino nasce Podium un’azienda innovativa che punta da subito sulla mobilità elettrica lavorando in ambito motor sport. Dalla prima esperienza, la 24 ore del Nürburgring del 2011 l’idea di lavorare in un settore così affascinante e di frontiera diventa realtà.
La spinta all’elettrificazione porta poi Podium ad aprirsi ad altri settori tra cui nautica e aerospace.
Alla base la filosofia che ritiene cella e batteria sistemi complessi che vanno gestiti in modo molto accurato per ottimizzarne le prestazioni; da qui l’investimento nello sviluppo di un battery management system e una particolare attenzione verso leggerezza e sicurezza. Il percorso di crescita però è solo all'inizio, la prossima inaugurazione della nuova sede è infatti il primo passo verso un futuro diverso. L'idea è quella di scalare definitivamente passando dall'essere uno studio di ingegneria produttore di prototipi o piccolissimi lotti all'arrivare a raggiungere una significativa capacità produttiva di batterie in serie a basso volume ed estremamente efficaci.
#elettrificazione
#batterie
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CTO | Nautilus
CTO | Nautilus
Nautilus è una start-up nata dall’esperienza ventennale dei soci fondatori, afferenti a due gruppi di ricerca di livello internazionale dell’Università di Bologna e del Politecnico di Milano. Il primo ha un solido background in ambito radioscienza e determinazione orbitale, mentre il secondo su mission analysis e trajectory optimization.
Quindi, semplificando, se il gruppo di Bologna riesce a capire dove si trova il satellite, quello di Milano calcola quali sono le manovre che il satellite deve compiere per giungere alla destinazione finale.
Competenze già testate con partner di livello e in missioni importanti sono così la base per costruire una piattaforma in grado di fornire un servizio modulare e cost-effective per la navigazione interplanetaria (Flight Dynamics). Infatti l’obiettivo del team di Nautilus è quello di rivoluzionare il mercato dell’esplorazione spaziale attraverso la fornitura di prodotti e servizi per piccoli satelliti (SmallSats) e, in futuro, anche per missioni più grandi. Alla base l’idea che le missioni interplanetarie nel giro di qualche anno diventeranno sempre più frequenti e si apriranno al mercato privato, perché sono fonte di nuove conoscenze sia più “teoriche” (legate per esempio alla formazione dell’universo) sia più pratiche, ovvero connesse alla possibilità di rendere autosufficienti le missioni spaziali rifornendosi di materie prime direttamente nello spazio (o trovarne di rare da riportare a Terra, anche se l’effettiva fattibilità in questo caso è ancora dibattuta) o relative alla planetary protection e l’esigenza di proteggere la Terra dalla potenziale collisione con asteroidi e comete. A prescindere dagli scenari futuri, gli orizzonti di Nautilus sono orientati alla partecipazione, come ci spiega Alessandro Morselli che è il CTO, a prossime missioni spaziali come LUMIO, in partenza nel 2027, per rafforzare le competenze e dare sostanza al percorso di crescita dell’impresa.
#nautilus
#esplorazionespaziale
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.spacenautilus.com/en/
Senior customer success manager | Neosperience
Senior customer success manager | Neosperience
Dall’ottimizzazione delle risorse e quindi a un loro uso più consapevole guarda tutto il mondo dell’intelligenza artificiale che punta a innovare i processi, ma anche a renderli più efficaci e puntuali. Partendo dal presupposto che le nuove tecnologie e in particolare quelle legate alla capacità di “semplificare” non andranno a incidere solamente sui lavori più quantitativi, ma stravolgeranno anche quelli più connessi con il mondo della creatività.
In questo contesto si inserisce Neosperience, un'azienda italiana che si occupa di digital customer experience e process innovation usando l’intelligenza artificiale e machine learning per aiutare le aziende a migliorare ricavi e margini di vendita. La sua piattaforma applicativa proprietaria denominata Neosperience Cloud è alimentata da algoritmi di intelligenza artificiale, che permettono di ottimizzare i processi aziendali, spaziando dalla generazione di nuove opportunità commerciali, al marketing, alle operation.
Uno dei punti di forza è la capacità di adattare la piattaforma Neosperience Cloud alle esigenze delle diverse industrie. Grazie alla sua architettura modulare e personalizzabile l'azienda che sceglie Neosperience è in grado di superare i limiti dell’offerta delle piattaforme software tradizionali, dotandosi di una soluzione su misura per le proprie esigenze, a prescindere dal settore in cui opera. Inoltre Neosperience offre un servizio completo, che va dalla raccolta dei dati alla loro analisi, fino alla creazione di prodotti digitali su misura per i propri clienti.
Da qui l’insistere sul tasto della tecnologia empatica, non solo in grado di essere facilmente utilizzata (se non addirittura compresa) ma anche la capacità che questa ha di arrivare a costruire una profilazione precisa dei clienti in modo da far arrivare solo proposte in linea con i desiderata.
Tante le linee di sviluppo pronte a lanciarsi sul mercato, non mancano quelle più legate al settore industriale con approcci legati alla smart health e alla smart city; in tutti gli ambiti l’obiettivo è lo stesso, aiutare le aziende a sprigionare il potenziale della trasformazione digitale.
Da Dario Melpignano CEO e María Inés Mur, Senior customer success manager la visione e la mission di Neosperience
#neoesperience
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.neosperience.com/it/
Direttore R&D | Endurance Overseas
Direttore R&D | Endurance Overseas
Un contenitore innovativo per le batterie in alluminio secondario - quello a più basso impatto ambientale dal momento che riciclare l’alluminio richiede il 10% dell’energia necessaria a estrarlo dalla bauxite - è questa una delle soluzioni che Endurance Overseas sta mettendo a terra declinando a suo modo la transizione energetica. Perché la transizione passa anche attraverso la capacità di reinterpretare le proprie competenze e di anticipare il mercato.
In questo senso Endurance Overseas ha deciso di percorrere questa strada cogliendo l’opportunità offerta da un progetto strategico europeo - IPCEI Batterie- che coinvolge player europei e che è anche alla base di una filiera italiana.
L’idea prevede la progettazione di componenti per batterie che le rendano facili da montare e da smontare a fine prima vita, perché le batterie, dopo essere state utilizzate in un settore così performante come quello delle automobili possono essere tranquillamente riutilizzate in ambiti che necessitano prestazioni meno estreme (come quello delle attrezzature da giardino, per esempio).
Questo però vuol dire riuscire a trovare un compromesso per non perdere prestazioni - senza sigillare o bloccare le celle tra loro - e individuare delle soluzioni più flessibili che possano garantire un facile smontaggio e un semplice riutilizzo. Il tutto sempre tenendo conto sia dell’impatto ambientale, sia del conto economico dell’operazione.
Il primo passo di un cambiamento che nei prossimi anni secondo Claudio Mus, Direttore R&D di Endurance Overseas ci porterà molte novità su cui in molti stanno già lavorando. Per le due ruote, biciclette o motorini, fare il pieno vorrà dire sostituire una sorta di valigetta contenente la batteria scarica con una carica (swap), un’operazione eseguibile in pochi secondi presso un distributore di batterie. Raggiunto il suo fine vita, la batteria sarà smontata e vivrà una seconda vita, il tutto tracciato in un passaporto pensato per riassumere tutte le caratteristiche e le modalità con cui è stata utilizzata la batteria stessa.
E magari, in un futuro non troppo remoto, dalle automobili le batterie passeranno all’homestorage, all’interno di un ecosistema tecnologico che deve prevedere una tracciabilità affidabile e puntuale, a supporto di una gestione intelligente delle materie prime.
#EnduranceOverseas
#batterie
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.enduranceoverseas.com/
AD con delega alla ricerca e sviluppo | iTes
AD con delega alla ricerca e sviluppo | iTes
i-TES nasce nel 2016 fondata da Michele Santovito (presidente e amministratore delegato), Noemi Muscarà (AD con delega alla ricerca e sviluppo) e Roberto Semino (socio, responsabile dell’area finance) ed è attualmente incubata da 2i3T di Torino.
Lavora in ambito transizione energetica dal momento che si occupa di gestire al meglio il calore, trattenendolo per poi liberarlo al momento opportuno. Lo fa attraverso delle batterie di accumulo termico che all’interno “nascondono” il cuore innovativo di i-TES cioè materiali a cambio di fase in grado di recuperare caldo e freddo in eccesso; non a caso i-TES dove TES sta per Thermal Energy Storage.
Questi materiali sono detti a cambiamento di fase perché posti a contatto con una fonte di calore fondono dallo stato solido raccogliendo, energia potenziale da liberare successivamente. La transizione di fase rappresenta proprio il momento in cui il calore viene, per così dire, immagazzinato dalla trasformazione del materiale. Energia che si libera nel momento in cui viene innescato il processo inverso. Cosa che avviene, molto semplicemente, attraverso il contatto con un fluido freddo, basta dell’acqua, che permette la liberazione di tutto il calore accumulato.
Il risultato che si ottiene grazie alle batterie prodotte da i-TES è una produzione più efficiente e con fonti rinnovabili di acqua calda sanitaria, riscaldamento ed energia termica da utilizzare in abbinamento a processi produttivi che richiedono caldo o freddo.
Al momento le batterie, secondo gli inventori, offrono prestazioni importanti anche in termini di potenze di carica e scarica di energia. Il bello, però, deve ancora arrivare, infatti, grazie all’aumento di capitale recentemente effettuato, i-TES sta lavorando a diversi upgrade. La prossima tappa sono lo studio e l’uso di materiali termochimici da cui Michele Santovito e Noemi Muscarà, come ci spiegano in questa intervista, si aspettano prestazioni ancora migliori.
#transizioneenergetica
#batterie
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Chief Marketing & Strategy Officer | Caracol s.r.l.
Chief Marketing & Strategy Officer | Caracol s.r.l.
Stampa 3D e robotica si uniscono in Caracol una startup innovativa che riesce a realizzare componenti superiori al metro in stampa 3D con materiali compositi polimerici o diversamente rinforzati (con fibra carbonio o di vetro).
I punti di forza sono molteplici e stanno risuonando in un mercato "a caccia" di sostenibilità che ha già più volte investito in questo progetto.
50mila ore di stampa e oltre 150 progetti rappresentano un buon biglietto da visita e una base tecnologica da cui partire per innovare anche il modello di business.
Infatti sganciandosi dal tradizionale mondo della prototipazione Caracol sta già lavorando per la produzione, soprattutto in quei mercati ad alto valore aggiunto dove si punta su numeri limitati e grandi lavorazioni.
La nautica, quella degli yacht per esempio è uno di questi; gli stampi sono una pratica lenta, molto costosa e impattante e poco utile nel momento in cui si possono ottenere componenti simili con stampanti 3D di grandi dimensioni.
Dove per grandi dimensioni, cioè oltre il metro si utilizzano braccia robotiche, quelle tipiche dell'industria manifatturiera (o della logistica) che hanno grande precisione e gradi di libertà di movimento sempre più interessanti. Rappresentano in questo caso l'hardware di una piattaforma che ha anche un'importante base di software che rappresenta un altro asset aziendale.
L'evoluzione dell'azienda procede infatti oltre che nella ricerca di materiali sempre più raffinati e meno impattanti (e spesso riciclati e riciclabili) anche verso un piano di vendita Saas. Dove non si intende una mera vendita del pacchetto software, dal momento che il braccio meccanico rimane un hardware ineludibile, quanto piuttosto un modello di distributed manufacturing, con una rete globale di macchinari connessi. Servitizzazione quindi intesa come vendita della "stampante" con pacchetti software in evoluzione e formazione del personale.
Senza contare che le braccia robotiche rappresentano, a loro volta, delle piattaforme su cui molti player lavorano per l'implementazione di svariate funzionalità a partire dall'inserimento di svariati sensori, ma non solamente...
L'invito quindi è a seguire le prossime evoluzioni di Caracol che Violetta Nespolo, Chief Marketing & Strategy Officer e Francesco De Stefano, Co-Founder & CEO, ci hanno parzialmente anticipato in questa intervista.
#Stampa3D
#sostenibilità
#robotica
#servitizzazione
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://caracol-am.com/resources/
Communication & Digital Marketing-Manager | Dynamo Energies
Communication & Digital Marketing-Manager | Dynamo Energies
Dynamo Energies è un marchio di Verde 21 Srl, Società Benefit fondata sui valori di innovazione, rispetto per l'ambiente ed efficienza energetica. Si occupa di produrre e commercializzare impianti fotovoltaici di design: delle sculture fotovoltaiche a tutto tondo che trasformano l'energia solare in servizi per i cittadini.
Piramide, cubo e monolite sono le forme già pienamente sperimentate, installazioni belle che per questo possono essere posizionate ovunque, anche nei centri storici di un Paese come l'Italia dove l'estetica, spesso, rappresenta un asset decisivo.
La filosofia è trasformare il mondo dell'energia abbattendo le barriere estetiche che ne rendono complicato l'installazione.
Due piramidi sono state già posizionate nella stazione di Rapallo e durante la Design Week di Milano in piazza Gae Aulenti, installazioni che hanno incuriosito i cittadini e hanno fornito loro servizi. Nel primo caso connettività, aria pulita (con un sistema di purificazione dell'aria) nel secondo musica e colori in occasione dei 50 anni di "The Dark Side of the Moon".
In questo modo l'azienda si propone di recitare un ruolo da protagonista per la Transizione Energetica verso un futuro a zero emissioni, con un approvvigionamento esclusivo da fonti libere, pulite e rinnovabili.
Gli asset principali sono: un’eccellenza del Made in Italy e una mentalità globale, la garanzia di certificazioni di qualità da parte delle autorità di controllo riconosciute a livello internazionale, il tutto basato su un innovativo principio di tecnologia fotovoltaica tridimensionale brevettata unica.
Le sculture appaiono pulite, possono essere personalizzate con colori e scritte, proteggono al loro interno tutti gli impianti utili al loro funzionamento e possono essere facilmente installate da professionisti appositamente formati.
Rappresentano in pratica delle piattaforme che si possono targettizzare sulle necessità del committente sia esso pubblico o privato, e possono "montare" diverse funzioni che vanno dall'erogazione di connettività o energia verde, fino a purificazione dell'aria o sistemi di monitoraggio ambientale. Un modo semplice per sfruttare ovunque e facilmente l'energia solare. Ne parliamo con Gianluca Parodi Communication & Digital Marketing-Manager presso Dynamo Energies
#4eJacobacci
#JacobacciIP
#solare
#design
#smartcity
https://dynamoenergies.com/it/
Fondatore e Presidente | Meccanica Pi.Erre
Fondatore e Presidente | Meccanica Pi.Erre
Per le PMI la transizione può rappresentare un ostacolo insormontabile o, viceversa, una grande opportunità. Una visione strategica e la capacità di anticipare le richieste del mercato rappresentano il famoso fiuto imprenditoriale. Ruggero Pederzoli di Meccanica Pi Erre spiega la scelta di produrre una pressa elettrica e i rispettivi vantaggi in termini ambientali. Una direzione intrapresa per tempo che però potrebbe non bastare rispetto alla rapidità dei cambiamenti a cui sarà sottoposta la filiera del settore automotive. Innovazioni di processo potrebbero non essere infatti sufficienti a fronte di un mercato che rischia di essere completamente stravolto.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
#automotive
#pressaelettrica
http://www.meccanicapierre.it/it/
CEO | ITG - Innovation Technology Group
CEO | ITG - Innovation Technology Group
Il mondo agricolo è costretto a produrre di più impattando di meno e con sempre meno input a disposizione. Una sfida complessa, ma stimolante, che passa anche attraverso lo sviluppo di macchine agricole sempre più performanti che, per la loro progettazione, richiedono competenze multidisciplinari e la capacità di saper giocare su più tavoli contemporaneamente. Si parla di agricoltura di precisione, di IoT e di integrazione dei sistemi, ma anche di nuove motorizzazioni. Un insieme di cambiamenti destinati a mutare radicalmente il mondo dell'agricoltura; ne abbiamo parlato con alcuni dei fondatori di ITG un ENGINEERING LAB che ricerca e sviluppa idee per l’industria globale.
#agricolturadiprecisione
#IoT
#elettrico
#4eJacobacci
#JacobacciIP
presidente e amministratore delegato | iTes
presidente e amministratore delegato | iTes
i-TES nasce nel 2016 fondata da Michele Santovito (presidente e amministratore delegato), Noemi Muscarà (AD con delega alla ricerca e sviluppo) e Roberto Semino (socio, responsabile dell’area finance) ed è attualmente incubata da 2i3T di Torino.
Lavora in ambito transizione energetica dal momento che si occupa di gestire al meglio il calore, trattenendolo per poi liberarlo al momento opportuno. Lo fa attraverso delle batterie di accumulo termico che all’interno “nascondono” il cuore innovativo di i-TES cioè materiali a cambio di fase in grado di recuperare caldo e freddo in eccesso; non a caso i-TES dove TES sta per Thermal Energy Storage.
Questi materiali sono detti a cambiamento di fase perché posti a contatto con una fonte di calore fondono dallo stato solido raccogliendo, energia potenziale da liberare successivamente. La transizione di fase rappresenta proprio il momento in cui il calore viene, per così dire, immagazzinato dalla trasformazione del materiale. Energia che si libera nel momento in cui viene innescato il processo inverso. Cosa che avviene, molto semplicemente, attraverso il contatto con un fluido freddo, basta dell’acqua, che permette la liberazione di tutto il calore accumulato.
Il risultato che si ottiene grazie alle batterie prodotte da i-TES è una produzione più efficiente e con fonti rinnovabili di acqua calda sanitaria, riscaldamento ed energia termica da utilizzare in abbinamento a processi produttivi che richiedono caldo o freddo.
Al momento le batterie, secondo gli inventori, offrono prestazioni importanti anche in termini di potenze di carica e scarica di energia. Il bello, però, deve ancora arrivare, infatti, grazie all’aumento di capitale recentemente effettuato, i-TES sta lavorando a diversi upgrade. La prossima tappa sono lo studio e l’uso di materiali termochimici da cui Michele Santovito e Noemi Muscarà, come ci spiegano in questa intervista, si aspettano prestazioni ancora migliori.
#transizioneenergetica
#batterie
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-founder | ReFuel Solution
Co-founder | ReFuel Solution
Tra le tante soluzioni innovative su cui si sta lavorando, trattando il tema della transizione ecologica, ci sono anche quelle si preoccupano di investire sul parco veicoli circolanti nella convinzione che puntare sul nuovo non possa bastare.
È il caso di ReFuel Solutions, una start-up nata ufficialmente nel 2021, che dal 2019 lavora per prolungare, al di là delle messe al bando, la vita dei motori diesel.
L’idea è quella di progettare un sistema, brevettato, in grado di convertire al biofuel i mezzi pesanti diesel, in modo da non sostituire il mezzo, bensì solo il carburante di riferimento (andando a utilizzare biofuel al 100%). Per il retrofitting dei motori: un giorno di lavoro e grande flessibilità dal momento che il business è quello di poter convertire oltre ai camion, generatori e in futuro trattori, treni e barche, il tutto inserendo componenti meccaniche ed elettroniche proprietarie. Per saperne di più basta ascoltare l’intervento di Rexhina Saraci Co-founder e Chief Business development di Refuel.
#biodiesel
#retrofitting
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.refuelsolutions.com/
Professore | POLITECNICO DI MILANO
Professore | POLITECNICO DI MILANO
Nei prossimi 20-30 anni assisteremo a una vera rivoluzione nel campo della mobilità che diventerà più efficiente e sostenibile e che libererà le nostre città da una massa di veicoli che lavora, al massimo, per qualche ora al giorno.
A guidare questa rivoluzione saranno, però, quelle realtà che avranno più risorse e la libertà di testare le nuove tecnologie sul campo. Un esempio virtuoso arriva dalla 1000 Miglia Autonomous Drive una delle prime sperimentazioni al mondo di veicoli autonomi su strade pubbliche. Ce ne parla Sergio Savaresi del Politecnico di Milano un pioniere di questa rivoluzione.
#1000Miglia
#guidaautonoma
#mobilitàdelfuturo
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Fondatore, Direttore scientifico | Lapetre
Fondatore, Direttore scientifico | Lapetre
Lapetre è il centro italiano di eccellenza in management dell'innovazione e Standard ISO 56000, coordinatrice dell'Innovation Management Forum e dell'Osservatorio Innovation Management, iniziative che consentono di avere un punto di osservazione privilegiato su best practice di innovation management.
L'Innovation Management Forum, recentemente tenutosi a Milano, a cui hanno partecipato 75 leader dell'innovazione delle più importanti imprese italiane, ha rappresentato l'occasione per analizzare in modo approfondito le pratiche di innovation management delle grandi imprese italiane. L'analisi sarà parte del primo Libro bianco dell'Innovation Management, un documento che raccoglierà lo stato dell'arte del management dell'innovazione in Italia, inclusi gli aspetti normativi ISO 56000 e UNI 11814, e una serie di proposte elaborate verso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il tutto, tornando alla vision di Lapetre, nell'ottica di formalizzare le strategie e le figure che si occupano di innovazione in Italia perché, come ha spiegato Flavio Ubezio fondatore di Lapetre: «le aziende sono brave a fare leva sui trend tecnologici o a dare anche seguito a delle iniziative progettuali innovative; vestire questa attività di ulteriori elementi organizzativi è l'ambito su cui come sistema Paese possiamo migliorare».
#lapetre
#ISO56000
#InnovationManagementForum
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Senior Program Manager & Chief Engineer Hydrogen Fuel Cells | Punch Hydrocell
Senior Program Manager & Chief Engineer Hydrogen Fuel Cells | Punch Hydrocell
I modelli di business legati al tema idrogeno sono in continua evoluzione e in fase di studio da parte di piccoli e grandi gruppi industriali. PUNCH Hydrocells, società del gruppo PUNCH che ha come obiettivo lo sviluppo, la fornitura e l’integrazione di sistemi di propulsione e accumulo di energia basati sull’Idrogeno, si inserisce in questo settore integrando e rinnovando tutte le competenze di quello che era un centro di eccellenza a livello mondiale nella ricerca e sviluppo di propulsori diesel e sviluppo centraline. Il focus, come ci spiega Vincenzo Verdino chief engineer hydrogen fuel cells, è l’integrazione delle fuel cells sui veicoli che devono viaggiare per grandi distanze o portare tante persone, in modo da arrivare a una soluzione che sia complementare a quella di mezzi puramente elettrici a batteria. In questi casi le fuel cell dovranno fornire il plus di energia che serve per “portare a casa la missione” (range extender) o contribuire alla diminuzione della massa del veicolo stesso.
#fuelcell
#idrogeno
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.punchhydrocells.com/
Sales Manager | Bluetti
Sales Manager | Bluetti
La questione energetica e la transizione ecologica sono due facce della stessa medaglia e, al di là delle soluzioni sistemiche, ogni azienda si attrezza per gestirle secondo le sue competenze agganciando la sua proposta a una visione di futuro.
Una di queste prevede che ogni famiglia abbia la possibilità di produrre energia pulita, senza staccarsi dalla rete, ma contribuendo a diminuire la propria bolletta. Le strategie e le tecnologie per andare in questa direzione ci sono; la cinese Bluetti, marchio della Poweroak Technology Co. fondata nel 2013 a Shenzhen, punta sui sistemi di accumulo, cioè sul riuscire a installare in ogni abitazione delle potenti batterie in grado di stoccare energia solare prodotta tramite pannelli e di alimentare con questi gran parte dei consumi. È un trend in grande crescita, infatti secondo i dati raccolti da ANIE e pubblicati nel report dell’Osservatorio Sistemi di Accumulo al 31 dicembre 2022 risultano installati ben 227.477 sistemi di accumulo (SdA), per una potenza complessiva di 1.530 MW e una capacità massima di 2.752 MWh. Certo, qui sono riunite tecnologie e sistemi molto diversi tra loro per dimensioni e capacità, però dal confronto 2021/2022 non si può che notare un balzo enorme. Dalle 3mila unità al mese installate nel 2021 si è infatti passati alle 13mila del 22, di queste il 92% è di taglia inferiore ai 20 kWh e il 35% tra i 5 e i 10 kWh. Il 99,9% risulta abbinato a un impianto fotovoltaico di cui il 99,6% di taglia residenziale. A dimostrazione che la visione della Bluetti, illustrata da Florian Zhang Sales manager Germania, ha un suo mercato.
#energiasolare
#Bluetti
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Market Ambassador & Chief of OpenInnovation Ecosystems | Gellify
Market Ambassador & Chief of OpenInnovation Ecosystems | Gellify
Vice Presidente e Direttore generale | Fondazione Golinelli
Vice Presidente e Direttore generale | Fondazione Golinelli
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