Moderatrice: Barbara Gasperini - Giornalista e Content Creator
Co-Founder & CEO | AdapTronics
Co-Founder & CEO | AdapTronics
Spostare merci molto diverse tra loro con versatilità, delicatezza e precisione è uno dei compiti più complessi per la logistica e in generale in ambito industriale. I processi di automazione prevedono infatti una altissima standardizzazione dei pezzi, non solo nella forma ma anche nella loro posizione perché le braccia robotiche, dotate di pinze hanno una abilità di presa relativa. Non solo, ma molto cambia se devono spostare oggetti molto delicati, oppure componenti pesanti. Questo spesso vuol dire costringere i fornitori a standardizzare molto le parti in modo che siano “simili” oppure fare numeri altissimi che giustifichino una automazione spinta e poco flessibile (perché utile solo per prendere una certa tipologia di pezzi). La start-up AdapTronics lavora proprio su questa flessibilità, sulla possibilità di prendere e spostare merci molto diverse in maniera semplice e poco costosa (anche in termini energetici). Lo fa attraverso una tecnologia a film sottile che diventa adesiva quando attivata elettricamente. Le performances sono notevoli: con due patch grandi come una carta di credito si riescono a spostare fino a 50kg. Il bello è che la capacità di presa scala proporzionalmente alla superficie attivabile, mentre i “compiti svolti” possono aumentare grazie alla sensoristica integrata di prossimità, contatto e forza di presa con l'oggetto. Il tutto con un consumo energetico di pochi watt, niente se paragonato all’energia utilizzata, per esempio, nelle tecnologie del vuoto.
#automazione
#elettrostatica
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Business Partnership | PoliHub
Business Partnership | PoliHub
Fatte 100 le tecnologie di cui abbiamo bisogno per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione al 2050, oggi sono presenti solo il 25%. Un altro 40% sono tecnologie in fase di testing all’interno di casi d’uso reali per verificarne l’efficacia. Il restante 35 %, invece, sono tecnologie che devono ancora essere trovate e per le quali è stimato serva un investimento di circa 100-150 trilioni di dollari.
È questo il presupposto da cui parte PoliHub, l’ecosistema in cui startup, aziende, esperti, istituzioni, investitori trovano l’ambiente più fertile per coltivare nuove occasioni di business.
Un ecosistema che, come si legge dal sito, ha una mission molto precisa, quella di accompagnare la nascita di startup Deep Tech che generino valore per la società e l’economia verso un modello di progresso sostenibile, grazie a scienza e tecnologia e facendo leva sull’ecosistema del Politecnico di Milano.
Startup Deep Tech quelle che hanno bisogno di più ricerca, di più sostegno iniziale e di più tempo, ma quelle che poi hanno davvero la possibilità di portare a terra i risultati più “disruptive”.
Un ecosistema complesso quello PoliHub che, nato nel 2000, come acceleratore di impresa, oggi vede ogni anno circa 1200 startup e che realizza almeno 10 programmi di accelerazione e supporto coinvolgendo progetti di ricerca e giovani imprese provenienti da tutto il mondo.
Alle spalle poi una community forte composta da oltre 1500 appassionati tra ricercatori, investitori, nuovi ed ex startupper, studenti e professori e oltre 130 mentor, tutti accumunati da un forte interesse per tecnologia e innovazione.
Punto fermo, l’Innovation Park in Bovisa, dove convivono aziende, PMI, gruppi di ricerca e startup.
#polihub
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-founder | Cafè 124
Co-founder | Cafè 124
Ivan Marchese e Mario Alemi sono i fondatori di Café 124, start-up innovativa nata a Milano nel 2020. L'azienda ha costruito il proprio metodo d'estrazione del cold brew coffee. L’estratto a freddo di caffè, solitamente prodotto in 8h, che Café 124 riesce a produrre in poco più di 15 minuti. Il ready to drink naturale che, oltre a essere degustato on the rocks, può essere utilizzato in diverse preparazioni come elemento per i cocktail o come ingrediente in cucina (per marinature così come per alcuni dolci).
Un prodotto di qualità se si tiene conto che all'interno di Drink 124, best cold brew viene utilizzato unicamente caffè arabica specialty lavato proveniente dall'Etiopia.
L'altro pilastro dell’azienda è l'importazione etica del caffè verde (crudo). I chicchi sono tracciati all'origine nei paesi produttori al fine di monitorare e dimostrare le condizioni di chi lo lavora (che deve farlo in condizioni di pieno rispetto dei diritti inalienabili) e dell’ambiente in cui cresce (minimizzando l’impatto ambientale). In modo da garantire al cliente finale che la filiera sia etica e di qualità. Le varietà importate dall'azienda si alternano durante l'anno. Sul sito https://drink124.com/ si possono scoprire le diverse varietà che provengono da Brasile, Etiopia, Indonesia, Perù e Kenya.
Café 124 punta anche a rompere delle consuetudini tipicamente italiane e a differenziare le modalità di consumo di una materia prima che ha delle potenzialità ancora “non espresse”. Infatti, tra gli scopi dell'azienda c’è anche quello di dimostrare che anche in Italia, che è Paese dell'innovazione dell'estrazione del caffè, dal punto di vista culturale e della conoscenza della materia prima, c'è ancora molto lavoro da fare.
I prodotti di Café 124 si potranno degustare il 20 ottobre a Bologna alla Fondazione Golinelli durante la giornata del 4E.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Tecnologo | Poggipollini
Tecnologo | Poggipollini
Da tre generazioni, dalle piste di Formula 1 ai cieli, la Poggipolini sfida i grandi produttori mondiali con viti e componenti su misura in titanio e leghe speciali d’acciaio per elicotteri e supercar.
Competenze e passione che nel tempo hanno trasformato una piccola officina meccanica bolognese in una PMI innovativa che oggi, con i suoi 85 dipendenti tra ingegneri, meccanici, amministrativi e operatori altamente qualificati, si posiziona tra i primi dieci player al mondo nel segmento della forgiatura a caldo di viteria hi-tech.
Dalla formula 1 allo spazio, dall’Italia al mondo con Aviomec il primo passo per portare il know how innovativo dell’azienda fuori dall’Italia. Questo grazie a investimenti in ricerca e sviluppo cospicui e crescenti tanto da toccare tra il 2010 e il 2017 il 20% del fatturato e ad arrivare nel 2019 a 6 milioni di Euro, pari al 40% del fatturato. Investimenti che puntano all’innovazione del processo produttivo e dei prodotti, che si sono tradotti nella linea ad alta velocità per lo stampaggio a caldo di viti in titanio, in tanti brevetti, nei contratti di ricerca e sviluppo (open innovation), in una spinta alla digitalizzazione e nell’acquisizione di sempre maggiori competenze.
L’apertura al mondo avviene anche attraverso l’esperienza di Speed Up Lab un centro di sviluppo e di sperimentazione progettato per far crescere startup e per coinvolgere fornitori, clienti e università. Tre i macro cluster su cui si lavora: aerospace, difesa e nuova mobilità.
Tra le collaborazioni in corso spiccano quelle con Continental Engineering Services per lo sviluppo di motori elettrici, Reboze una technology company italo-americana i cui sistemi di manifattura additiva sono tra i più scelti dalle aziende che operano in settori regolamentati come l’aerospace, la difesa, l’energy e il motorsport, con un’ampia offerta di super polimeri e compositi in grado di sostituire parti in metallo in svariate applicazioni con condizioni estreme.
Quasi a chiudere il cerchio il memorandum d’intesa stipulato con Inobat, azienda pioniera nella produzione di batterie avanzate per veicoli elettrici, con soluzioni customizzate, per automotive, veicoli commerciali e aerospace. Tra gli obiettivi dell’operazione si legge nei comunicati che hanno reso pubblico l’accordo: “combinare i fissaggi speciali e le soluzioni in titanio e leghe leggere di Poggipolini con le celle altamente performanti di Inobat, per potenziare la proposta innovativa sull’elettrico nei mercati dell’automotive premium e dell’aerospace; accelerare lo sviluppo di soluzioni disruptive legate all’elettrificazione; costruire sinergie in open innovation sfruttando le potenzialità dello Speed Up Lab bolognese e dell’Inobat Voderady R&D Center slovacco per prototipare e industrializzare”. Di questo e molto altro abbiamo parlato con Cristian Bernardi, tecnologo in Poggipolini.
#Poggipolini
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Carbon Reduction Excellence - Executive Vice President | RINA
Carbon Reduction Excellence - Executive Vice President | RINA
RINA, nata nel 2000 dal Registro italiano navale costituito contemporaneamente al Regno d’Italia, si è trasformata parallelamente al percorso evolutivo del Paese, arrivando a diventare una realtà da oltre 660 milioni di euro di fatturato, presente in 70 paesi del mondo con più di 5.300 persone. Rispetto al 1861 - allora Registro italiano navale - RINA è oggi un gruppo diversificato che abbraccia i mondi della certificazione navale, aziendale e ambientale e che si occupa di consulenza ingegneristica, digitalizzazione, difesa, cybersecurity, energie rinnovabili, decarbonizzazione, idrogeno e molto altro.
Da uno dei primi registri di classificazione navale al mondo RINA ha quindi ereditato il know how e lo ha utilizzato per diventare una società “business-to-society” che supporta i clienti a stare al passo con i cambiamenti e a crescere in modo sostenibile. Competenze tradizionali e radicate che si incrociano con quelle più contemporanee in un mix che rende capace RINA di affrontare e gestire i progetti più complessi e la pone al centro di tutta una serie di ragionamenti relativi alla transizione energetica, economica e sociale che stiamo vivendo.
RINA segue con attenzione e lavora sulle certificazioni legate al settore dell’idrogeno tanto da sviluppare una sua visione specifica ma non trascura neanche progetti solo apparentemente più lontani come quello che ipotizza un uso della regolite lunare come materiale di costruzione nello spazio. Due esempi che evidenziano l’interesse per il settore dei materiali e dell’energia e lo spirito di “esplorazione” sempre volto alla ricerca, anche quella più estrema, e all’innovazione.
Abbiamo incontrato Andrea Bombardi, Carbon Reduction Excellence Executive Vice President di RINA.
#RINA
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Direttore | Cluster Spring
Direttore | Cluster Spring
In un mondo a risorse scarse e finite quelle biologiche e rinnovabili sono sempre più importanti a prescindere che provengano dal mare, dalla terra oppure dai rifiuti. La bioeconomia rappresenta proprio quell’economia che punta su questi input biologici utilizzandoli per la produzione energetica, industriale e alimentare. Il concetto di circolarità aumenta esponenzialmente la valenza di questa economia nel momento in cui la porta a utilizzare scarti residui e sottoprodotti dell’industria alimentare, dando loro una seconda vita e trasformandoli in prodotti ad alto valore aggiunto.
Bene, il cluster Spring è l’associazione che mette insieme diversi portatori di interesse nel campo della bioeconomia circolare, dal mondo della ricerca pubblico-privata - quindi università, centri di ricerca italiani come Crea, Enea e CNR - PMI, grandi imprese italiane e multinazionali e cluster regionali. Oltre a realizzare e organizzare occasioni di networking tra i propri soci, con la finalità di favorire l'implementazione di politiche che possano supportare la bioeconomia circolare, Spring organizza gruppi di lavoro, elabora documenti di posizione e li porta all’attenzione delle istituzioni a livello regionale, nazionale ed europeo. L’Unione Europea ha messo la bioeconomia al centro del proprio modello di sviluppo sostenibile fin dal 2012, quando venne presentata la prima strategia comunitaria su questo meta-settore.
L’Italia vanta una leadership storica nella bioeconomia, grazie in particolare a Novamont e alle bioplastiche compostabili che si cominciarono a sviluppare all’interno di Montedison negli anni ‘80.
Molti sono i settori di applicazione dell’innovazione della bioeconomia, tra questi un ruolo sempre più centrale è svolto dal tessile e dalla moda con Ferragamo e Marinella che hanno utilizzato tessuti sostenibili derivanti dai sottoprodotti del succo di agrumi (Orange Fiber la startup che li ha lanciati), e dall’energia, con Eni che sta sviluppando in particolare nuovi biocarburanti per l’uso in aviazione.
Gli esempi però sono ormai infiniti e si stanno affermando in tutti i settori: dai biocombustibili all’automotive, dalle pelli biologiche (realizzate per esempio con gli scarti delle mele) ai processi che estraggono cellulosa da diversi scarti alimentari (vedi l’intervista alle fondatrici di Bi-Rex).
Mario Bonaccorso direttore di Spring spiega però come a fronte di un mercato in grande crescita ci sia ancora molto da fare. I problemi del go to market e della forza di restare sul mercato sono concreti, mancano in questo senso politiche di sostegno che creino pari opportunità tra prodotti biologici e prodotti fossili, basti pensare che in Italia ogni anno ci sono ancora 17 miliardi di Euro che sono dati, come sussidi, a prodotti ambientalmente dannosi.
#clusterspring
#bioeconomia
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Cluster Manager | Clust-ER Mech
Cluster Manager | Clust-ER Mech
Il Clust-ER Meccatronica Motoristica, dove la sigla "ER" sta per Emilia Romagna, nasce in una regione con una storica vocazione e tradizione industriale nel settore della Motoristica, da qui la definizione di “Motor Valley” che racchiude tutte le esperienze industriali del settore.
Questo know how iniziale si è ampliato in due direzioni, da un lato coinvolgendo settori affini per competenze, come quelli della nautica, aeronautica, spazio e i materiali avanzati. Dall’altro, lavorando su quelle tecnologie abilitanti sempre più strategiche in relazione alle recenti evoluzioni industriali e riassumibili nel termine meccatronica. Qualsiasi impianto manifatturiero, infatti, ormai da tempo include sistemi, macchine, moduli e componenti che integrano meccanica, elettronica, tecnologie ICT e tecnologie dei materiali.
È in questo contesto, come ci spiega Federico Capucci, Cluster Manager, che il Clust-ER Meccatronica Motoristica lavora per introdurre innovazioni di prodotto e processo e spinge affinché le imprese del settore si sviluppino verso un sistema manifatturiero di nuova generazione, capace di rafforzare la propria posizione di mercato e incrementare l’occupazione. Per farlo, individuate le priorità che interessano il territorio, connette e coordina imprese, centri di ricerca e tutte quelle realtà che lavorano sull’innovazione.
#Meccatronica
#clustERMech
#4eJacobacci
#RegioneEmiliaRomagna
#JacobacciIP
Co-Founder & COO | AdapTronics
Co-Founder & COO | AdapTronics
Spostare merci molto diverse tra loro con versatilità, delicatezza e precisione è uno dei compiti più complessi per la logistica e in generale in ambito industriale. I processi di automazione prevedono infatti una altissima standardizzazione dei pezzi, non solo nella forma ma anche nella loro posizione perché le braccia robotiche, dotate di pinze hanno una abilità di presa relativa. Non solo, ma molto cambia se devono spostare oggetti molto delicati, oppure componenti pesanti. Questo spesso vuol dire costringere i fornitori a standardizzare molto le parti in modo che siano “simili” oppure fare numeri altissimi che giustifichino una automazione spinta e poco flessibile (perché utile solo per prendere una certa tipologia di pezzi). La start-up AdapTronics lavora proprio su questa flessibilità, sulla possibilità di prendere e spostare merci molto diverse in maniera semplice e poco costosa (anche in termini energetici). Lo fa attraverso una tecnologia a film sottile che diventa adesiva quando attivata elettricamente. Le performances sono notevoli: con due patch grandi come una carta di credito si riescono a spostare fino a 50kg. Il bello è che la capacità di presa scala proporzionalmente alla superficie attivabile, mentre i “compiti svolti” possono aumentare grazie alla sensoristica integrata di prossimità, contatto e forza di presa con l'oggetto. Il tutto con un consumo energetico di pochi watt, niente se paragonato all’energia utilizzata, per esempio, nelle tecnologie del vuoto.
#automazione
#elettrostatica
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CEO | Reinova
CEO | Reinova
Nasce nell’ottobre 2020 dalla volontà di alcuni imprenditori emiliani e delle istituzioni del territorio di puntare sulla transizione ecologica, nasce nel cuore della Motor valley dove molti sostenevano che non ci sarebbe mai stato bisogno di lavorare sulla mobilità elettrica del futuro.
Nasce da un investimento privato di circa 60 milioni di Euro con la visione di chi è convinto che la transizione energetica/ecologica sia anche un’importante opportunità destinata a cambiare per sempre e radicalmente il modo di spostarsi. In questo senso le tecnologie per Reinova, per quanto importanti, rappresentano un “di cui”, si conosce infatti la direzione in cui investire, ma non si sa ancora quali saranno, precisamente, le “soluzioni” in grado di indirizzare il mercato.
Per questo, in prospettiva, Reinova si pone l’ambizioso obiettivo di lavorare su tutte le questioni centrali relative alla nuova mobilità. Sui materiali e sulle batterie per ottimizzarne l’uso, ma soprattutto per garantire una loro seconda vita by design; lavora, inoltre, sui dati a 360°: dalla gestione dei mezzi, alla relazione con la smart grid e con gli utenti. Da qui una grande attenzione per la cybersecurity e per lo sharing che dovrà essere sviluppato in modo da permettere agli utenti di scegliere, volta per volta, il mezzo migliore, dal monopattino all’autovettura, per effettuare quel preciso spostamento che devono compiere. Il passo successivo e conseguente è integrare le batterie dei mezzi in una vera e propria smart grid dove possano agire da polmone in caso di necessità o recuperare l’energia necessaria dalla migliore fonte del momento.
Soluzioni hardware legate anche al design dei progetti e soluzioni software che le integrano utilizzando al meglio tutte le informazioni a disposizione. Una visione, quella di Reinova e dei partner che la sostengono che vuole anche indicare una via al Paese valorizzando quelli che sono gli asset e le competenze già presenti e individuando i gap da colmare attraverso investimenti mirati.
#elettrificazione
#bigdata
#cybersecurity
#secondlife
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Operations Manager | Pariter Partners
Operations Manager | Pariter Partners
Dal 2017 Pariter Partners investe in startup deep tech che sono il risultato della ricerca italiana, che ha una qualità tecnologica altissima ma necessita di capitali e di un supporto specifico affinché possa diventare una soluzione con un impatto concreto importante sulla società.
Da questa consapevolezza nasce la decisione di investire – in fase early stage – in entrepreneurial scientist e società deep tech quando ancora poco se ne parlava.
L’idea è di investire direttamente e di attrarre co-investitori che sono in grado di moltiplicare i fondi e le opportunità di crescita, come i venture capital italiani ed esteri, family office e holding industriali.
Lavorare dalle fasi iniziali dei progetti e nel trasferimento tecnologico vuol dire mettere le persone al centro e lavorare insieme al team per cogliere le potenzialità della tecnologia e della ricerca, pensando fuori dagli schemi e immaginandola fuori dal contesto in cui è nata, per identificare le applicazioni e i settori di interesse che la valorizzano al meglio.
Affinché il trasferimento e valorizzazione di una tecnologia dal laboratorio all’impresa avvenga con successo, Pariter Partners supporta i team non solo con il capitale, ma anche con attività ad alto valore aggiunto, fornendo loro gli strumenti per costruirsi come imprenditori.
Dall’inizio della sua attività, Pariter partners ha lavorato con oltre 30 team di ricerca supportando le attività di oltre 150 scienziati e imprenditori riflettendo e valorizzando le tematiche Esg nella selezione dei verticali su cui investire e ancor di più nei singoli deal. Per questo tra i progetti sostenuti ci sono team che sviluppano attuatori lineari a basso consumo energetico, piattaforme robotiche e software per la manutenzione di infrastrutture critiche, così come software di intelligenza artificiale per il monitoraggio continuo dei consumi e dei processi energetici oltre che, più in generale, un focus su robotica e automazione come strumento per migliorare la sostenibilità ambientale, energetica e sociale grazie all’ottimizzazione ed efficientamento dei processi.
#pariterpartners
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.pariterpartners.com/
Co-founder VP & CEO | Officina Stellare
Co-founder VP & CEO | Officina Stellare
Laser communication, è questo uno dei focus più innovativi su cui sta lavorando Officine Stellare un'azienda veneta che ha colto il trend della new space economy abilitata dallo straordinario lavoro di SpaceX.
Abbattuti i costi per salire in orbita si sono aperte ottime opportunità per player grandi e piccoli che finalmente possono progettare e investire per lavorare nello spazio.
Così, da missioni prettamente scientifiche, governate e gestite dagli stati o dalle agenzie spaziali, si sta passando a missioni commerciali che hanno l’obiettivo di creare delle piccole infrastrutture orbitali il cui lavoro va a immediato e diretto vantaggio della Terra. Agricoltura di precisione in primis, ma anche tutta una serie di applicazioni legate al monitoraggio dei flussi di merci, macchine e persone.
Sopra di noi c'è ormai da tempo uno spazio sempre più affollato dove parlarsi e trasferire enormi mole di dati in tempi ristretti è quanto più necessario. Da qui la laser communication, la capacità di trasferire dati attraverso fasci laser velocemente, in sicurezza e in grande quantità.
Ci stanno lavorando in molti, Officina Stellare tra i primi, ci si aspetta che la soluzione possa essere pronta nel giro dei prossimi 5-7 anni.
Ne abbiamo parlato con Giovanni Dal Lago Vice President e CEO di Officina Stellare.
#4eJacobacci
#OfficinaStellare
#lasercommunication
#JacobacciIP
#ilmondointransizione
https://www.officinastellare.com/
Co-founder & CEO | Caracol s.r.l.
Co-founder & CEO | Caracol s.r.l.
Stampa 3D e robotica si uniscono in Caracol una startup innovativa che riesce a realizzare componenti superiori al metro in stampa 3D con materiali compositi polimerici o diversamente rinforzati (con fibra carbonio o di vetro).
I punti di forza sono molteplici e stanno risuonando in un mercato "a caccia" di sostenibilità che ha già più volte investito in questo progetto.
50mila ore di stampa e oltre 150 progetti rappresentano un buon biglietto da visita e una base tecnologica da cui partire per innovare anche il modello di business.
Infatti sganciandosi dal tradizionale mondo della prototipazione Caracol sta già lavorando per la produzione, soprattutto in quei mercati ad alto valore aggiunto dove si punta su numeri limitati e grandi lavorazioni.
La nautica, quella degli yacht per esempio è uno di questi; gli stampi sono una pratica lenta, molto costosa e impattante e poco utile nel momento in cui si possono ottenere componenti simili con stampanti 3D di grandi dimensioni.
Dove per grandi dimensioni, cioè oltre il metro si utilizzano braccia robotiche, quelle tipiche dell'industria manifatturiera (o della logistica) che hanno grande precisione e gradi di libertà di movimento sempre più interessanti. Rappresentano in questo caso l'hardware di una piattaforma che ha anche un'importante base di software che rappresenta un altro asset aziendale.
L'evoluzione dell'azienda procede infatti oltre che nella ricerca di materiali sempre più raffinati e meno impattanti (e spesso riciclati e riciclabili) anche verso un piano di vendita Saas. Dove non si intende una mera vendita del pacchetto software, dal momento che il braccio meccanico rimane un hardware ineludibile, quanto piuttosto un modello di distributed manufacturing, con una rete globale di macchinari connessi. Servitizzazione quindi intesa come vendita della "stampante" con pacchetti software in evoluzione e formazione del personale.
Senza contare che le braccia robotiche rappresentano, a loro volta, delle piattaforme su cui molti player lavorano per l'implementazione di svariate funzionalità a partire dall'inserimento di svariati sensori, ma non solamente...
L'invito quindi è a seguire le prossime evoluzioni di Caracol che Violetta Nespolo, Chief Marketing & Strategy Officer e Francesco De Stefano, Co-Founder & CEO, ci hanno parzialmente anticipato in questa intervista.
#Stampa3D
#sostenibilità
#robotica
#servitizzazione
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://caracol-am.com/resources/
Program Manager | MOTOR VALLEY ACCELERATOR e PLUG AND PLAY
Program Manager | MOTOR VALLEY ACCELERATOR e PLUG AND PLAY
Start up e grandi imprese sono diversamente impattate dalla grande trasformazione ecologica - ambientale - sociale che stiamo vivendo.
Una delle parole d'ordine, per esempio, è economia circolare: un modello di produzione e consumo che porta a riutilizzare materie prime in un'ottica di sostenibilità. Le start up trovano strategie e tecnologie per dare una seconda vita a materiali preziosi, mentre le grandi aziende le riutilizzano per abbatter il loro impatto ambientale e ridurre i loro costi. Un sistema win-win che si sta affermando anche in ambito automotive. Enrico Dente Direttore di Motor Valley Accelerator e Plug and Play ci spiega come la Motor Valley sta vivendo l'attuale transizione ecologica e quali strategie si stanno percorrendo.
#economiacircolare
#efuel
#4eJacobacci
#JacobacciIP
www.motorvalleyaccelerator.com
Co-Founder & CEO | Bi-rex
Co-Founder & CEO | Bi-rex
Bi-rex è una startup fondata da Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro, con l’obiettivo di estrarre la cellulosa da sottoprodotti della filiera agroalimentare (come gli scarti di caffé o birra) dando così una seconda vita a dei veri e propri rifiuti trasformandoli in prodotti ad alto valore aggiunto. We are Bi-rex, questo il nome completo della start-up innovativa, nasce dall’incontro di due progetti di ricerca su cellulosa e solventi, che portati avanti al Politecnico di Milano si sono dimostrati complementari.
Infatti se la cellulosa è il prodotto che si va a estrarre, il processo che è alla base della start-up ed è stato inventato e brevettato si fonda su particolari solventi. È un processo totalmente “verde” dal momento che si basa su una serie di solubilizzazioni e precipitazioni selettive che impiegano come solventi acqua, etanolo e solventi eutettici (DES - nuovi solventi eco-friendly costituiti da un accettore di legame a idrogeno, e da vari donatori di legame a idrogeno). Un “lavoro” che si svolge a temperatura ambiente o massimo a 80°, a pressione atmosferica e necessita dalle 2 alle 15 ore. Giusto per rendere l’idea, per produrre un kg di cellulosa con i processi standard si utilizzano 23 litri di acqua, con il procedimento ideato da Bi-Rex ne bastano 1,3. Le peculiarità di Bi-rex non finiscono però qui e sono spiegate nel dettagli nell’intervista che ci hanno rilasciato Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro.
#cellulosaverde
#birex
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-Founder & CTO | Bi-rex
Co-Founder & CTO | Bi-rex
Bi-rex è una startup fondata da Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro, con l’obiettivo di estrarre la cellulosa da sottoprodotti della filiera agroalimentare (come gli scarti di caffé o birra) dando così una seconda vita a dei veri e propri rifiuti trasformandoli in prodotti ad alto valore aggiunto. We are Bi-rex, questo il nome completo della start-up innovativa, nasce dall’incontro di due progetti di ricerca su cellulosa e solventi, che portati avanti al Politecnico di Milano si sono dimostrati complementari.
Infatti se la cellulosa è il prodotto che si va a estrarre, il processo che è alla base della start-up ed è stato inventato e brevettato si fonda su particolari solventi. È un processo totalmente “verde” dal momento che si basa su una serie di solubilizzazioni e precipitazioni selettive che impiegano come solventi acqua, etanolo e solventi eutettici (DES - nuovi solventi eco-friendly costituiti da un accettore di legame a idrogeno, e da vari donatori di legame a idrogeno). Un “lavoro” che si svolge a temperatura ambiente o massimo a 80°, a pressione atmosferica e necessita dalle 2 alle 15 ore. Giusto per rendere l’idea, per produrre un kg di cellulosa con i processi standard si utilizzano 23 litri di acqua, con il procedimento ideato da Bi-Rex ne bastano 1,3. Le peculiarità di Bi-rex non finiscono però qui e sono spiegate nel dettagli nell’intervista che ci hanno rilasciato Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro.
#cellulosaverde
#birex
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-Founder & CEO | Fast Charge Engineering
Co-Founder & CEO | Fast Charge Engineering
Fast Charge Engineering nasce dall’esperienza di formula student, un campionato che mette in competizione prototipi realizzati da studenti provenienti da tutto il mondo. Una competizione che mette a dura prova i team e che li costringe a lavorare su tecnologie di frontiera.
Il team romano che ha poi dato vita a Fast Charge Engineering si concentra sulle batterie e il suo know how nel motor sport presto, si trasforma dall’essere una passione in un lavoro e quindi in un brevetto che si concentra sulla capacità di raffreddare le batterie.
Raffreddarle in maniera efficiente in modo da elevare le prestazioni delle batterie a celle cilindriche fino a renderle simili a quelle a pacchetto.
Un risultato ottenuto lavorando sulla leggerezza e sulla capacità di convogliare l’olio per il raffreddamento laddove serve e laddove la sua efficacia è maggiore.
Un uso mirato dell’olio, che passa anche attraverso la diminuzione delle componenti necessarie e che permette di usarne meno raggiungendo gli obiettivi di aumentare le prestazioni e diminuire, insieme al peso anche l’impatto ambientale e i costi.
Le competenze nel settore però fanno di Fast Charge Engineering anche un punto di riferimento per i clienti che lo utilizzano come centro di consulenza e di sviluppo progetti relativi alle batterie. Anche se le pagine migliori di Fast Charge, come ci raccontano Marco Giannini (Co-Founder & CEO ) e Filippo Marani (R&D) sono ancora da scrivere.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CEO | RECARBON
CEO | RECARBON
Recarbon si occupa di dare nuova vita agli scarti di fibre di carbonio, trasformando la fibra di carbonio riciclata in nuovi prodotti intermedi che designer e ingegneri possono utilizzare per produrre nuovi componenti finiti.
L’opportunità di mercato nasce dalla necessità di trovare una soluzione all’accumularsi degli scarti di fibra di carbonio, che crescono ogni anno ad un ritmo superiore al precedente e nel 2022 sono stati quantificati in 30.000 tonnellate.
L’utilizzo della fibra di carbonio riciclata, fino al 30% più economica della fibra vergine, permette di ridurre i livelli di CO2 prodotta in quanto il riciclo inquina cinque volte meno di quanto non faccia produrre fibre vergini. Queste caratteristiche rendono la fibra riciclata vantaggiosa anche per applicazioni dove attualmente vengono utilizzati materiali come la fibra di vetro e il legno in settori come l’automotive, l’aerospace, il marine e l’arredamento, sfruttando i benefici tipici della fibra di carbonio ad un prezzo più accessibile e allo stesso tempo attivando processi di economia circolare all’interno delle aziende.
Obiettivo del prossimo anno è sviluppare dei patent su nuovi prodotti innovativi specifici per alcune applicazioni. Di Recarbon abbiamo parlato con Luca Grati CEO e cofounder della start-up nata nel 2022.
#circolarità
#riciclo
#economiacircolare
#4eJacobacci
#JacobacciIP
R&D | Fast Charge Engineering
R&D | Fast Charge Engineering
Fast Charge Engineering nasce dall’esperienza di formula student, un campionato che mette in competizione prototipi realizzati da studenti provenienti da tutto il mondo. Una competizione che mette a dura prova i team e che li costringe a lavorare su tecnologie di frontiera.
Il team romano che ha poi dato vita a Fast Charge Engineering si concentra sulle batterie e il suo know how nel motor sport presto, si trasforma dall’essere una passione in un lavoro e quindi in un brevetto che si concentra sulla capacità di raffreddare le batterie.
Raffreddarle in maniera efficiente in modo da elevare le prestazioni delle batterie a celle cilindriche fino a renderle simili a quelle a pacchetto.
Un risultato ottenuto lavorando sulla leggerezza e sulla capacità di convogliare l’olio per il raffreddamento laddove serve e laddove la sua efficacia è maggiore.
Un uso mirato dell’olio, che passa anche attraverso la diminuzione delle componenti necessarie e che permette di usarne meno raggiungendo gli obiettivi di aumentare le prestazioni e diminuire, insieme al peso anche l’impatto ambientale e i costi.
Le competenze nel settore però fanno di Fast Charge Engineering anche un punto di riferimento per i clienti che lo utilizzano come centro di consulenza e di sviluppo progetti relativi alle batterie. Anche se le pagine migliori di Fast Charge, come ci raccontano Marco Giannini (Co-Founder & CEO ) e Filippo Marani (R&D) sono ancora da scrivere.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-founder | Cafè 124
Co-founder | Cafè 124
Ivan Marchese e Mario Alemi sono i fondatori di Café 124, start-up innovativa nata a Milano nel 2020. L'azienda ha costruito il proprio metodo d'estrazione del cold brew coffee. L’estratto a freddo di caffè, solitamente prodotto in 8h, che Café 124 riesce a produrre in poco più di 15 minuti. Il ready to drink naturale che, oltre a essere degustato on the rocks, può essere utilizzato in diverse preparazioni come elemento per i cocktail o come ingrediente in cucina (per marinature così come per alcuni dolci).
Un prodotto di qualità se si tiene conto che all'interno di Drink 124, best cold brew viene utilizzato unicamente caffè arabica specialty lavato proveniente dall'Etiopia.
L'altro pilastro dell’azienda è l'importazione etica del caffè verde (crudo). I chicchi sono tracciati all'origine nei paesi produttori al fine di monitorare e dimostrare le condizioni di chi lo lavora (che deve farlo in condizioni di pieno rispetto dei diritti inalienabili) e dell’ambiente in cui cresce (minimizzando l’impatto ambientale). In modo da garantire al cliente finale che la filiera sia etica e di qualità. Le varietà importate dall'azienda si alternano durante l'anno. Sul sito https://drink124.com/ si possono scoprire le diverse varietà che provengono da Brasile, Etiopia, Indonesia, Perù e Kenya.
Café 124 punta anche a rompere delle consuetudini tipicamente italiane e a differenziare le modalità di consumo di una materia prima che ha delle potenzialità ancora “non espresse”. Infatti, tra gli scopi dell'azienda c’è anche quello di dimostrare che anche in Italia, che è Paese dell'innovazione dell'estrazione del caffè, dal punto di vista culturale e della conoscenza della materia prima, c'è ancora molto lavoro da fare.
I prodotti di Café 124 si potranno degustare il 20 ottobre a Bologna alla Fondazione Golinelli durante la giornata del 4E.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CEO | ITG - Innovation Technology Group
CEO | ITG - Innovation Technology Group
Il mondo agricolo è costretto a produrre di più impattando di meno e con sempre meno input a disposizione. Una sfida complessa, ma stimolante, che passa anche attraverso lo sviluppo di macchine agricole sempre più performanti che, per la loro progettazione, richiedono competenze multidisciplinari e la capacità di saper giocare su più tavoli contemporaneamente. Si parla di agricoltura di precisione, di IoT e di integrazione dei sistemi, ma anche di nuove motorizzazioni. Un insieme di cambiamenti destinati a mutare radicalmente il mondo dell'agricoltura; ne abbiamo parlato con alcuni dei fondatori di ITG un ENGINEERING LAB che ricerca e sviluppa idee per l’industria globale.
#agricolturadiprecisione
#IoT
#elettrico
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Founder & Relationships Officer | Quinck
Founder & Relationships Officer | Quinck
Quinck è un’azienda di consulenza informatica che si propone di risolvere problemi e di fornire soluzioni tecnologiche in modo concreto e rapido. È una startup in continua evoluzione perchè sviluppa internamente progetti innovativi con o senza partner che poi “spinoffa” per farli camminare sulle proprie gambe. Dal punto di vista della transizione ecologica ed energetica, come racconta Antonio Marotta che ne è uno dei fondatori, il gruppo di Quinck si è lanciato con entusiasmo nella progettazione di un telepass per il trasporto pubblico locale, sostanzialmente una applicazione che, agganciandosi ai sistemi già presenti sui mezzi pubblici, permette di pagare automaticamente il biglietto senza neanche estrarre il telefono. Non solo, lavorando sui dati anonimizzati sarebbe in grado di far pagare solo la tratta effettivamente percorsa e di dare al gestore della rete tutta una serie di dati sulle modalità d’uso del servizio pubblico. Il tutto in real time e con margini di errore davvero minimi.
Altre declinazioni in ambito transizione ecologica sono Meddle un sistema IoT che permette di integrare e gestire dati provenienti da macchinari che parlano “linguaggi” diversi. L’idea è quella di riunire tutti i dati utili in un unica dashboard in modo da consegnare ad azienda e operatori un’unico touchpoint.
Dal punto di vista ambientale questo vuol dire monitorare costantemente i consumi delle macchine e capire da questa informazione se tutte stanno lavorando al meglio o se viceversa ci sono dei problemi.
La poliedricità del team è stata infine messa alla prova con la progettazione di un market place di servizi/aiuto realizzato in occasione dell’alluvione dell’Emilia Romagna; qui gli utenti possono evidenziare le loro necessità a seguito dei danni provocati dall’alluvione o proporsi con le loro competenze per aiutare chi è stato danneggiato.
#Quinck
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CEO | GVM Assistance
CEO | GVM Assistance
Non saranno fantomatici marziani a curarci, anche se verrà dallo spazio chi salverà i nostri sistemi sanitari… perché proprio nelle prossime missioni spaziali si testeranno gli strumenti e le tecnologie che potrebbero dare un po’ di respiro agli affaticati sistemi sanitari nazionali e aiutare le persone a vivere meglio.
Un obiettivo molto sfidante quello che si pone la GVM Assistance di Imola che si occupa di telemedicina ed ha sviluppato un sistema di videoconsulto medico per il supporto a distanza per gli astronauti e i medici che dovranno assisterli.
Lo smartphone a disposizione degli astronauti sarà il punto di contatto con cui potranno monitorare costantemente il loro stato di salute raccogliendo tutti i loro parametri vitali mettendoli a disposizione dei medici a terra.
Lo scopo della missione Axiom Space, qualificata dalla Nasa per costruire la prossima stazione spaziale commerciale è quello di mettere alla prova il sistema di GVM Assistance e raccogliere i dati in orbita e nella fase pre e post orbitale.
Possiamo immaginare nuovi modelli che ci condurranno verso un importante rivoluzione culturale che punta non solo sulla cura delle necessità o delle emergenze, ma soprattutto sulla costruzione di nuovi percorsi sempre più orientati alla prevenzione e al benessere delle persone.
#ilmondointransizione
#4eJacobacci
#JacobacciIP
#telemedicina
#GVMAssistance
https://www.gvmassistance.it/it-it/home
CTO | AITEM
CTO | AITEM
Dal background sviluppato in ambito automotive e in particolare dai software per le vetture autonome nasce Aitem una start-up focalizzata sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Medicale, industriale e veterinario sono solamente alcuni degli ambiti di azione individuati, simile l’approccio: costruire partnership con esperti dei singoli settori per individuare le soluzioni e le linee di sviluppo dei progetti. Un esempio tra tutti, il software sviluppato per la diagnostica del Covid, che si basa su computer vision e analisi di immagini è lo stesso che si utilizza per valutare il grado di qualità delle pelli (nella moda) o la presenza di difetti nei sistemi produttivi. Ovvio che l’adattamento delle tecnologie preveda grande competenze e la capacità di dialogare e comprendere problemi provenienti da “mondi” completamente diversi. Ne abbiamo parlato con Massimiliano Melis, CTO di Aitem.
#intelligenzaartificiale
#AI
#IA
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.aitemsolutions.com/
CEO | Neosperience
CEO | Neosperience
Dall’ottimizzazione delle risorse e quindi a un loro uso più consapevole guarda tutto il mondo dell’intelligenza artificiale che punta a innovare i processi, ma anche a renderli più efficaci e puntuali. Partendo dal presupposto che le nuove tecnologie e in particolare quelle legate alla capacità di “semplificare” non andranno a incidere solamente sui lavori più quantitativi, ma stravolgeranno anche quelli più connessi con il mondo della creatività.
In questo contesto si inserisce Neosperience, un'azienda italiana che si occupa di digital customer experience e process innovation usando l’intelligenza artificiale e machine learning per aiutare le aziende a migliorare ricavi e margini di vendita. La sua piattaforma applicativa proprietaria denominata Neosperience Cloud è alimentata da algoritmi di intelligenza artificiale, che permettono di ottimizzare i processi aziendali, spaziando dalla generazione di nuove opportunità commerciali, al marketing, alle operation.
Uno dei punti di forza è la capacità di adattare la piattaforma Neosperience Cloud alle esigenze delle diverse industrie. Grazie alla sua architettura modulare e personalizzabile l'azienda che sceglie Neosperience è in grado di superare i limiti dell’offerta delle piattaforme software tradizionali, dotandosi di una soluzione su misura per le proprie esigenze, a prescindere dal settore in cui opera. Inoltre Neosperience offre un servizio completo, che va dalla raccolta dei dati alla loro analisi, fino alla creazione di prodotti digitali su misura per i propri clienti.
Da qui l’insistere sul tasto della tecnologia empatica, non solo in grado di essere facilmente utilizzata (se non addirittura compresa) ma anche la capacità che questa ha di arrivare a costruire una profilazione precisa dei clienti in modo da far arrivare solo proposte in linea con i desiderata.
Tante le linee di sviluppo pronte a lanciarsi sul mercato, non mancano quelle più legate al settore industriale con approcci legati alla smart health e alla smart city; in tutti gli ambiti l’obiettivo è lo stesso, aiutare le aziende a sprigionare il potenziale della trasformazione digitale.
Da Dario Melpignano CEO e María Inés Mur, Senior customer success manager la visione e la mission di Neosperience
#neoesperience
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.neosperience.com/it/
CEO | Stratobotic
CEO | Stratobotic
Il mercato crescente dei dati non può prescindere dalla possibilità di reperire con precisione e puntualità quelle informazioni ritenute strategiche e necessarie negli ambiti più diversi.
Si può leggere anche così la nuova corsa allo spazio che si articola nell’analizzare dall’alto la superficie terrestre. C’è chi lo fa con droni, di diverse dimensioni, chi con i satelliti e chi invece, come Stratobotic, decide di lavorare “occupando” delle altitudini inconsuete con il loro 'CubeHAPS' - nome registrato e di proprietà di Stratobotic, crasi tra i piccolissimi satelliti "Cubesat" e "HAPS"(High-Altitude Pseudo Satellite).
La strategia della start-up incubata all’ESA BIC di Torino punta infatti a lanciare nella stratosfera (tra i 15 e i 25 km di altitudine a seconda delle esigenze) la loro versione degli HAPS dei droni dotati di palloni, ali ed eliche, alimentati da pannelli solari che sono in grado di mantenere la posizione per periodi prolungati e mandare a terra, in tempo reale, le informazioni utili.
Molto meno costosi dei satelliti, ma capaci di coprire spazi più ampi dei normali droni e progettati per lavorare in sciami.
Da questa scelta derivano: costi operativi contenuti, possibilità di lancio garantita dalla dimensione ridotta e multifunzionalità dello sciame dove ogni singolo drone può svolgere funzioni specifiche.
Si abbattono i costi delle piattaforme e si aumenta la flessibilità dello strumento sia in termini di funzionalità sia di velocità di azionamento. Oggi possono raggiungere la quota operativa in meno di due ore, ma in futuro secondo il team saranno disponibili in tempo reale lavorando h24 e rimanendo sempre posizionati sulla zona di interesse.
L’idea è di lavorare sull’agricoltura di precisione, sull’evoluzione della smart city con la possibilità di abilitare digital twin di intere regioni, sul mondo delle assicurazioni, sul monitoraggio in termini di sicurezza e di "situation awareness". Altro fattore chiave la possibilità di agire su scenari di crisi in caso di emergenza, i droni posso diventare terminali di ponti radio e quindi erogare banda o fornire servizi di telecomunicazione in zone che ne sono privi.
Per saperne di più e conoscere i dettagli della start-up non resta che ascoltare l’intervista a Victor Miherea CEO di Stratobotic.
#stratosfera
#HAPS
#droni
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CEO | Podium Engineering S.r.l.
CEO | Podium Engineering S.r.l.
Da un gruppo di studenti del Politecnico di Torino nasce Podium un’azienda innovativa che punta da subito sulla mobilità elettrica lavorando in ambito motor sport. Dalla prima esperienza, la 24 ore del Nürburgring del 2011 l’idea di lavorare in un settore così affascinante e di frontiera diventa realtà.
La spinta all’elettrificazione porta poi Podium ad aprirsi ad altri settori tra cui nautica e aerospace.
Alla base la filosofia che ritiene cella e batteria sistemi complessi che vanno gestiti in modo molto accurato per ottimizzarne le prestazioni; da qui l’investimento nello sviluppo di un battery management system e una particolare attenzione verso leggerezza e sicurezza. Il percorso di crescita però è solo all'inizio, la prossima inaugurazione della nuova sede è infatti il primo passo verso un futuro diverso. L'idea è quella di scalare definitivamente passando dall'essere uno studio di ingegneria produttore di prototipi o piccolissimi lotti all'arrivare a raggiungere una significativa capacità produttiva di batterie in serie a basso volume ed estremamente efficaci.
#elettrificazione
#batterie
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CTO | Nautilus
CTO | Nautilus
Nautilus è una start-up nata dall’esperienza ventennale dei soci fondatori, afferenti a due gruppi di ricerca di livello internazionale dell’Università di Bologna e del Politecnico di Milano. Il primo ha un solido background in ambito radioscienza e determinazione orbitale, mentre il secondo su mission analysis e trajectory optimization.
Quindi, semplificando, se il gruppo di Bologna riesce a capire dove si trova il satellite, quello di Milano calcola quali sono le manovre che il satellite deve compiere per giungere alla destinazione finale.
Competenze già testate con partner di livello e in missioni importanti sono così la base per costruire una piattaforma in grado di fornire un servizio modulare e cost-effective per la navigazione interplanetaria (Flight Dynamics). Infatti l’obiettivo del team di Nautilus è quello di rivoluzionare il mercato dell’esplorazione spaziale attraverso la fornitura di prodotti e servizi per piccoli satelliti (SmallSats) e, in futuro, anche per missioni più grandi. Alla base l’idea che le missioni interplanetarie nel giro di qualche anno diventeranno sempre più frequenti e si apriranno al mercato privato, perché sono fonte di nuove conoscenze sia più “teoriche” (legate per esempio alla formazione dell’universo) sia più pratiche, ovvero connesse alla possibilità di rendere autosufficienti le missioni spaziali rifornendosi di materie prime direttamente nello spazio (o trovarne di rare da riportare a Terra, anche se l’effettiva fattibilità in questo caso è ancora dibattuta) o relative alla planetary protection e l’esigenza di proteggere la Terra dalla potenziale collisione con asteroidi e comete. A prescindere dagli scenari futuri, gli orizzonti di Nautilus sono orientati alla partecipazione, come ci spiega Alessandro Morselli che è il CTO, a prossime missioni spaziali come LUMIO, in partenza nel 2027, per rafforzare le competenze e dare sostanza al percorso di crescita dell’impresa.
#nautilus
#esplorazionespaziale
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.spacenautilus.com/en/
CEO, Co-Founder | Matching Number
CEO, Co-Founder | Matching Number
Un marketplace dove si possono trovare auto d’epoca e i rispettivi ricambi originali, ecco Matching Number che ripropone, in un altro ambito, l’idea di Vestiaire Collective e di Vinted.
Un’idea nata da Francesco Mozzone e Gianluca Nardino appassionati del settore e vicini al mondo del digitale che visitando i più tradizionali mercatini fisici, i gruppi Facebook e i siti generalisti hanno individuato un’opportunità nel risolvere la frammentazione delle fonti per la ricerca del ricambio con la creazione di una piattaforma aggregatrice e innovativa.
Oltre ad aggregare la diversa offerta di ricambi, sia “nuovi” d’epoca che usati, Matching Number si ripropone di dare garanzia delle transazioni e delle spedizioni e di supportare i venditori nell’avere un loro “posizionamento” on line.
Quindi, anche una piccola automatica consulenza e una serie di servizi che prevedono catalogazione e indicizzazione dei pezzi di ricambio proposti dai rivenditori partner e centralizzazione di vendite e spedizioni in modo da semplificare la relazione tra venditore/acquirente.
Ci sono anche prospettive di una crescita futura e di ulteriori modelli di business. Da un lato, si pensa a una prossima espansione della piattaforma su altri settori motoristici legandola, per esempio, al mondo delle moto, dall’altro c’è l’idea di ragionare in termini più tecnologici. Una volta “finiti” alcuni pezzi di ricambio o considerati troppo costosi o rari l’idea è quella di riprodurli con stampanti 3D “on demand” con materiali più performanti e meno impattanti, in modo da rispondere, puntualmente, alle esigenze dei collezionisti.
In questo senso l’impegno di Matching Number è quello di salvaguardare un patrimonio culturale importante, un pezzo del design industriale del XX secolo e dall’altro garantirne una “continuità” mantenendo in vita la memoria di “pezzi” iconici, ma anche salvaguardando alcune professionalità che saranno certamente coinvolte nel mantenere in vita le auto d’epoca.
#matchingnumber
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Senior customer success manager | Neosperience
Senior customer success manager | Neosperience
Dall’ottimizzazione delle risorse e quindi a un loro uso più consapevole guarda tutto il mondo dell’intelligenza artificiale che punta a innovare i processi, ma anche a renderli più efficaci e puntuali. Partendo dal presupposto che le nuove tecnologie e in particolare quelle legate alla capacità di “semplificare” non andranno a incidere solamente sui lavori più quantitativi, ma stravolgeranno anche quelli più connessi con il mondo della creatività.
In questo contesto si inserisce Neosperience, un'azienda italiana che si occupa di digital customer experience e process innovation usando l’intelligenza artificiale e machine learning per aiutare le aziende a migliorare ricavi e margini di vendita. La sua piattaforma applicativa proprietaria denominata Neosperience Cloud è alimentata da algoritmi di intelligenza artificiale, che permettono di ottimizzare i processi aziendali, spaziando dalla generazione di nuove opportunità commerciali, al marketing, alle operation.
Uno dei punti di forza è la capacità di adattare la piattaforma Neosperience Cloud alle esigenze delle diverse industrie. Grazie alla sua architettura modulare e personalizzabile l'azienda che sceglie Neosperience è in grado di superare i limiti dell’offerta delle piattaforme software tradizionali, dotandosi di una soluzione su misura per le proprie esigenze, a prescindere dal settore in cui opera. Inoltre Neosperience offre un servizio completo, che va dalla raccolta dei dati alla loro analisi, fino alla creazione di prodotti digitali su misura per i propri clienti.
Da qui l’insistere sul tasto della tecnologia empatica, non solo in grado di essere facilmente utilizzata (se non addirittura compresa) ma anche la capacità che questa ha di arrivare a costruire una profilazione precisa dei clienti in modo da far arrivare solo proposte in linea con i desiderata.
Tante le linee di sviluppo pronte a lanciarsi sul mercato, non mancano quelle più legate al settore industriale con approcci legati alla smart health e alla smart city; in tutti gli ambiti l’obiettivo è lo stesso, aiutare le aziende a sprigionare il potenziale della trasformazione digitale.
Da Dario Melpignano CEO e María Inés Mur, Senior customer success manager la visione e la mission di Neosperience
#neoesperience
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.neosperience.com/it/
Direttore R&D | Endurance Overseas
Direttore R&D | Endurance Overseas
Un contenitore innovativo per le batterie in alluminio secondario - quello a più basso impatto ambientale dal momento che riciclare l’alluminio richiede il 10% dell’energia necessaria a estrarlo dalla bauxite - è questa una delle soluzioni che Endurance Overseas sta mettendo a terra declinando a suo modo la transizione energetica. Perché la transizione passa anche attraverso la capacità di reinterpretare le proprie competenze e di anticipare il mercato.
In questo senso Endurance Overseas ha deciso di percorrere questa strada cogliendo l’opportunità offerta da un progetto strategico europeo - IPCEI Batterie- che coinvolge player europei e che è anche alla base di una filiera italiana.
L’idea prevede la progettazione di componenti per batterie che le rendano facili da montare e da smontare a fine prima vita, perché le batterie, dopo essere state utilizzate in un settore così performante come quello delle automobili possono essere tranquillamente riutilizzate in ambiti che necessitano prestazioni meno estreme (come quello delle attrezzature da giardino, per esempio).
Questo però vuol dire riuscire a trovare un compromesso per non perdere prestazioni - senza sigillare o bloccare le celle tra loro - e individuare delle soluzioni più flessibili che possano garantire un facile smontaggio e un semplice riutilizzo. Il tutto sempre tenendo conto sia dell’impatto ambientale, sia del conto economico dell’operazione.
Il primo passo di un cambiamento che nei prossimi anni secondo Claudio Mus, Direttore R&D di Endurance Overseas ci porterà molte novità su cui in molti stanno già lavorando. Per le due ruote, biciclette o motorini, fare il pieno vorrà dire sostituire una sorta di valigetta contenente la batteria scarica con una carica (swap), un’operazione eseguibile in pochi secondi presso un distributore di batterie. Raggiunto il suo fine vita, la batteria sarà smontata e vivrà una seconda vita, il tutto tracciato in un passaporto pensato per riassumere tutte le caratteristiche e le modalità con cui è stata utilizzata la batteria stessa.
E magari, in un futuro non troppo remoto, dalle automobili le batterie passeranno all’homestorage, all’interno di un ecosistema tecnologico che deve prevedere una tracciabilità affidabile e puntuale, a supporto di una gestione intelligente delle materie prime.
#EnduranceOverseas
#batterie
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.enduranceoverseas.com/
AD con delega alla ricerca e sviluppo | iTes
AD con delega alla ricerca e sviluppo | iTes
i-TES nasce nel 2016 fondata da Michele Santovito (presidente e amministratore delegato), Noemi Muscarà (AD con delega alla ricerca e sviluppo) e Roberto Semino (socio, responsabile dell’area finance) ed è attualmente incubata da 2i3T di Torino.
Lavora in ambito transizione energetica dal momento che si occupa di gestire al meglio il calore, trattenendolo per poi liberarlo al momento opportuno. Lo fa attraverso delle batterie di accumulo termico che all’interno “nascondono” il cuore innovativo di i-TES cioè materiali a cambio di fase in grado di recuperare caldo e freddo in eccesso; non a caso i-TES dove TES sta per Thermal Energy Storage.
Questi materiali sono detti a cambiamento di fase perché posti a contatto con una fonte di calore fondono dallo stato solido raccogliendo, energia potenziale da liberare successivamente. La transizione di fase rappresenta proprio il momento in cui il calore viene, per così dire, immagazzinato dalla trasformazione del materiale. Energia che si libera nel momento in cui viene innescato il processo inverso. Cosa che avviene, molto semplicemente, attraverso il contatto con un fluido freddo, basta dell’acqua, che permette la liberazione di tutto il calore accumulato.
Il risultato che si ottiene grazie alle batterie prodotte da i-TES è una produzione più efficiente e con fonti rinnovabili di acqua calda sanitaria, riscaldamento ed energia termica da utilizzare in abbinamento a processi produttivi che richiedono caldo o freddo.
Al momento le batterie, secondo gli inventori, offrono prestazioni importanti anche in termini di potenze di carica e scarica di energia. Il bello, però, deve ancora arrivare, infatti, grazie all’aumento di capitale recentemente effettuato, i-TES sta lavorando a diversi upgrade. La prossima tappa sono lo studio e l’uso di materiali termochimici da cui Michele Santovito e Noemi Muscarà, come ci spiegano in questa intervista, si aspettano prestazioni ancora migliori.
#transizioneenergetica
#batterie
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Founder | Matching Number
Founder | Matching Number
Un marketplace dove si possono trovare auto d’epoca e i rispettivi ricambi originali, ecco Matching Number che ripropone, in un altro ambito, l’idea di Vestiaire Collective e di Vinted.
Un’idea nata da Francesco Mozzone e Gianluca Nardino appassionati del settore e vicini al mondo del digitale che visitando i più tradizionali mercatini fisici, i gruppi Facebook e i siti generalisti hanno individuato un’opportunità nel risolvere la frammentazione delle fonti per la ricerca del ricambio con la creazione di una piattaforma aggregatrice e innovativa.
Oltre ad aggregare la diversa offerta di ricambi, sia “nuovi” d’epoca che usati, Matching Number si ripropone di dare garanzia delle transazioni e delle spedizioni e di supportare i venditori nell’avere un loro “posizionamento” on line.
Quindi, anche una piccola automatica consulenza e una serie di servizi che prevedono catalogazione e indicizzazione dei pezzi di ricambio proposti dai rivenditori partner e centralizzazione di vendite e spedizioni in modo da semplificare la relazione tra venditore/acquirente.
Ci sono anche prospettive di una crescita futura e di ulteriori modelli di business. Da un lato, si pensa a una prossima espansione della piattaforma su altri settori motoristici legandola, per esempio, al mondo delle moto, dall’altro c’è l’idea di ragionare in termini più tecnologici. Una volta “finiti” alcuni pezzi di ricambio o considerati troppo costosi o rari l’idea è quella di riprodurli con stampanti 3D “on demand” con materiali più performanti e meno impattanti, in modo da rispondere, puntualmente, alle esigenze dei collezionisti.
In questo senso l’impegno di Matching Number è quello di salvaguardare un patrimonio culturale importante, un pezzo del design industriale del XX secolo e dall’altro garantirne una “continuità” mantenendo in vita la memoria di “pezzi” iconici, ma anche salvaguardando alcune professionalità che saranno certamente coinvolte nel mantenere in vita le auto d’epoca.
#matchingnumber
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Chief Marketing & Strategy Officer | Caracol s.r.l.
Chief Marketing & Strategy Officer | Caracol s.r.l.
Stampa 3D e robotica si uniscono in Caracol una startup innovativa che riesce a realizzare componenti superiori al metro in stampa 3D con materiali compositi polimerici o diversamente rinforzati (con fibra carbonio o di vetro).
I punti di forza sono molteplici e stanno risuonando in un mercato "a caccia" di sostenibilità che ha già più volte investito in questo progetto.
50mila ore di stampa e oltre 150 progetti rappresentano un buon biglietto da visita e una base tecnologica da cui partire per innovare anche il modello di business.
Infatti sganciandosi dal tradizionale mondo della prototipazione Caracol sta già lavorando per la produzione, soprattutto in quei mercati ad alto valore aggiunto dove si punta su numeri limitati e grandi lavorazioni.
La nautica, quella degli yacht per esempio è uno di questi; gli stampi sono una pratica lenta, molto costosa e impattante e poco utile nel momento in cui si possono ottenere componenti simili con stampanti 3D di grandi dimensioni.
Dove per grandi dimensioni, cioè oltre il metro si utilizzano braccia robotiche, quelle tipiche dell'industria manifatturiera (o della logistica) che hanno grande precisione e gradi di libertà di movimento sempre più interessanti. Rappresentano in questo caso l'hardware di una piattaforma che ha anche un'importante base di software che rappresenta un altro asset aziendale.
L'evoluzione dell'azienda procede infatti oltre che nella ricerca di materiali sempre più raffinati e meno impattanti (e spesso riciclati e riciclabili) anche verso un piano di vendita Saas. Dove non si intende una mera vendita del pacchetto software, dal momento che il braccio meccanico rimane un hardware ineludibile, quanto piuttosto un modello di distributed manufacturing, con una rete globale di macchinari connessi. Servitizzazione quindi intesa come vendita della "stampante" con pacchetti software in evoluzione e formazione del personale.
Senza contare che le braccia robotiche rappresentano, a loro volta, delle piattaforme su cui molti player lavorano per l'implementazione di svariate funzionalità a partire dall'inserimento di svariati sensori, ma non solamente...
L'invito quindi è a seguire le prossime evoluzioni di Caracol che Violetta Nespolo, Chief Marketing & Strategy Officer e Francesco De Stefano, Co-Founder & CEO, ci hanno parzialmente anticipato in questa intervista.
#Stampa3D
#sostenibilità
#robotica
#servitizzazione
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://caracol-am.com/resources/
Communication & Digital Marketing-Manager | Dynamo Energies
Communication & Digital Marketing-Manager | Dynamo Energies
Dynamo Energies è un marchio di Verde 21 Srl, Società Benefit fondata sui valori di innovazione, rispetto per l'ambiente ed efficienza energetica. Si occupa di produrre e commercializzare impianti fotovoltaici di design: delle sculture fotovoltaiche a tutto tondo che trasformano l'energia solare in servizi per i cittadini.
Piramide, cubo e monolite sono le forme già pienamente sperimentate, installazioni belle che per questo possono essere posizionate ovunque, anche nei centri storici di un Paese come l'Italia dove l'estetica, spesso, rappresenta un asset decisivo.
La filosofia è trasformare il mondo dell'energia abbattendo le barriere estetiche che ne rendono complicato l'installazione.
Due piramidi sono state già posizionate nella stazione di Rapallo e durante la Design Week di Milano in piazza Gae Aulenti, installazioni che hanno incuriosito i cittadini e hanno fornito loro servizi. Nel primo caso connettività, aria pulita (con un sistema di purificazione dell'aria) nel secondo musica e colori in occasione dei 50 anni di "The Dark Side of the Moon".
In questo modo l'azienda si propone di recitare un ruolo da protagonista per la Transizione Energetica verso un futuro a zero emissioni, con un approvvigionamento esclusivo da fonti libere, pulite e rinnovabili.
Gli asset principali sono: un’eccellenza del Made in Italy e una mentalità globale, la garanzia di certificazioni di qualità da parte delle autorità di controllo riconosciute a livello internazionale, il tutto basato su un innovativo principio di tecnologia fotovoltaica tridimensionale brevettata unica.
Le sculture appaiono pulite, possono essere personalizzate con colori e scritte, proteggono al loro interno tutti gli impianti utili al loro funzionamento e possono essere facilmente installate da professionisti appositamente formati.
Rappresentano in pratica delle piattaforme che si possono targettizzare sulle necessità del committente sia esso pubblico o privato, e possono "montare" diverse funzioni che vanno dall'erogazione di connettività o energia verde, fino a purificazione dell'aria o sistemi di monitoraggio ambientale. Un modo semplice per sfruttare ovunque e facilmente l'energia solare. Ne parliamo con Gianluca Parodi Communication & Digital Marketing-Manager presso Dynamo Energies
#4eJacobacci
#JacobacciIP
#solare
#design
#smartcity
https://dynamoenergies.com/it/
Fondatore e Presidente | Meccanica Pi.Erre
Fondatore e Presidente | Meccanica Pi.Erre
Per le PMI la transizione può rappresentare un ostacolo insormontabile o, viceversa, una grande opportunità. Una visione strategica e la capacità di anticipare le richieste del mercato rappresentano il famoso fiuto imprenditoriale. Ruggero Pederzoli di Meccanica Pi Erre spiega la scelta di produrre una pressa elettrica e i rispettivi vantaggi in termini ambientali. Una direzione intrapresa per tempo che però potrebbe non bastare rispetto alla rapidità dei cambiamenti a cui sarà sottoposta la filiera del settore automotive. Innovazioni di processo potrebbero non essere infatti sufficienti a fronte di un mercato che rischia di essere completamente stravolto.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
#automotive
#pressaelettrica
http://www.meccanicapierre.it/it/
CEO | ITG - Innovation Technology Group
CEO | ITG - Innovation Technology Group
Il mondo agricolo è costretto a produrre di più impattando di meno e con sempre meno input a disposizione. Una sfida complessa, ma stimolante, che passa anche attraverso lo sviluppo di macchine agricole sempre più performanti che, per la loro progettazione, richiedono competenze multidisciplinari e la capacità di saper giocare su più tavoli contemporaneamente. Si parla di agricoltura di precisione, di IoT e di integrazione dei sistemi, ma anche di nuove motorizzazioni. Un insieme di cambiamenti destinati a mutare radicalmente il mondo dell'agricoltura; ne abbiamo parlato con alcuni dei fondatori di ITG un ENGINEERING LAB che ricerca e sviluppa idee per l’industria globale.
#agricolturadiprecisione
#IoT
#elettrico
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Executive Vice President & Partner | MMN
Executive Vice President & Partner | MMN
Da oltre 35 anni MMN guida i processi di trasformazione tecnologica proponendo soluzioni e servizi IT per far ottenere benefici alle persone e vantaggi competitivi a imprese e istituzioni. Obiettivi che persegue attraverso programmi Employee Choice e Carbon Neutral IT Projects, modelli as a service e di trasformazione digitale.
MMN accompagna i suoi clienti a vincere le sfide della transizione tecnologica e sostenibile attraverso le migliori best practice per i mercati Enterprise, SMB e Healthcare, partnership strategiche (le più rilevanti con Apple e Xerox) e certificazioni, tra cui la ISO 9001 per il Sistema di Gestione per la Qualità.
Queste competenze toccano la transizione energetica in due modi tra loro strettamente intrecciati: da un lato nella scelta dei fornitori, dall’altro in un nuovo modello di business che MMN ha costruito nel tempo reinterpretando il suo ruolo di partner tecnologico.
Primo Apple Authorised Enterprise Reseller in Italia e Gold Partner Xerox sceglie i partner e gli strumenti migliori considerando non solo le performance tecnologiche, ma anche l'impatto ambientale lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti.
Attraverso lo studio delle esigenze digitali dei propri clienti, MMN propone soluzioni per la riduzione del carbon footprint tecnologico. Questo significa anche saper individuare device che consumano meno, che sono prodotti con processi e materiali più ecosostenibili, che garantiscono il corretto flusso al termine del ciclo di vita. In questa fase, trovano spazio anche la revisione dei flussi documentali, l’adozione di prodotti multifunzione dipartimentali in sostituzione delle stampanti negli uffici, l’utilizzo di carta riciclata in grado di fornire garanzie sull’intera filiera e molto altro. Per azzerare il restante impatto carbonico, MMN costruisce sull’esigenza del cliente azioni di compensazione che coinvolgono tutta l’azienda: prodotti, servizi, flussi di lavoro.
MMN è l’unico solutions provider italiano abilitato al calcolo certificato ICMQ dell’impronta carbonica digitale e ha costruito le competenze per contabilizzare l’impatto ambientale dell’intero ciclo operativo dei suoi clienti. Inoltre ha avviato diverse partnership, tra cui quella con Rete Clima, e sviluppato una serie di percorsi che permettono alle aziende di azzerare il proprio impatto coinvolgendo tutti gli stakeholder in progetti di decarbonizzazione e di forestazione a seconda della sua sensibilità e del contesto in cui questa è inserita.
#MMN
#4eJacobacci
#JacobacciIP
CEO & Co-Founder | Trailslight
CEO & Co-Founder | Trailslight
Tutti o quasi conoscono l’app Shazam che già dalle prime note riconosce le canzoni che ascolta, il progetto TRAILS porta su strada queste competenze. L’obiettivo che si pone è, infatti, quello di riconoscere, attraverso l’analisi dei rumori, la densità e la tipologia di traffico presente sulle nostre strade per modulare la giusta quantità di luce in funzione delle effettive necessità e rispetto alle normative vigenti.
Operazione resa facile e accessibile dal team Trailslight, ma in realtà molto complessa che richiede ingegneria avanzata, complessi algoritmi fisico-matematici e di intelligenza artificiale per raggiungere un’accurata classificazione dei veicoli e dei rumori ambientali e che ottiene degli importanti vantaggi rispetto alle più tradizionali tecniche di computer vision.
Come prima cosa lavora potenziando un elemento costituente che già oggi fa parte delle reti di pubblica illuminazione ovvero l'LCS (Lighting Control System), un nodo IoT che viene interconnesso alla lampada e che se fino a ieri gestiva in particolare la diagnostica dell'apparecchio, da oggi con TRAILS può lavorare anche per ascoltare e interpretare i rumori della strada e ritornare delle informazioni molto utili, in primis, per l’applicazione della norma di riduzione del flusso luminoso in relazione al traffico (TAI - Traffic Adaptive Installation) che ha sete di sapere quali sono gli andamenti di flusso del traffico nel tempo per poter modulare la luce se la strada non è impegnata da veicoli e viceversa.
TRAILS, per come è stato progettato non incorre in problemi relativi alla privacy, in quanto GDPR compliant by design e ha in road map l’implementazione di altre sorprendenti funzionalità ancora da presentare al mercato.
Dal rumore riesce a riconoscere, contare e classificare i veicoli, anche quando parliamo di auto elettriche, inoltre può essere utilizzato come strumento per la sicurezza cittadina dal momento che capisce immediatamente cosa sta succedendo in strada anche in termini di eventi climatici avversi.
Oggi il target commerciale sono le ESCO e i principali gestori degli impianti di illuminazione pubblica, ai quali viene prospettato un significativo saving aggiuntivo di energia rispetto ad impianti non gestiti da nodi TRAILS, nel pieno rispetto delle norme di riferimento in ambito di riduzione dell’inquinamento luminoso e aumentando la sicurezza stradale.
Dai POC già effettuati, emergono risultati molto convincenti he evidenziano un'accuratezza dell’analisi e classificazione veicolare notturna che raggiunge il 100% e una aderenza capillare alla norma che introduce un extra-saving aggiuntivo molto spesso maggiore del 40%.
#Trailslight
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-Founder & Business Developer | STEP Tech Park
Co-Founder & Business Developer | STEP Tech Park
STEP è l’Innovation Hub italiano focalizzato sul green tech fondato da Franco Jamoletti con l’obiettivo di abbattere 5 milioni di tonnellate di CO2 dall’atmosfera attraverso soluzioni tecnologiche innovative. Per raggiungere questo obiettivo STEP sviluppa con le industrie progetti attraverso un approccio di open innovation: analizza il processo produttivo delle aziende, definisce le aree di intervento, cerca startup con soluzioni innovative e guida le aziende nel mettere concretamente a terra i progetti.
Un obiettivo complesso da raggiungere che passa, a seconda degli interessi delle aziende coinvolte, attraverso progetti tra loro molto differenti.
L’efficientamento energetico è un tassello importante e molto ben visto dal momento che garantisce risparmi immediati con tecnologie che se pur innovative hanno ritorni rapidi degli investimenti, ci spiega nell’intervista Loredana Reniero, Co-founder & Business developer di STEP. Un esempio ne sono le piattaforme AI e di analisi predittive che garantiscono risparmi permettendo che l’impianto lavori sempre al massimo delle sue potenzialità. Si parla anche di autogenerazione di energia con solare termico ad alta concentrazione o biometano, e di soluzioni integrate come pompe di calore ad alta temperatura, sistemi già pronti a risolvere nell’immediato i problemi delle aziende.
Altro canale valido di decarbonizzazione è quello dell’economia circolare e del recupero, che punta sul rimettere in circolo le materie prime utilizzate nei processi industriali o ridare una “seconda vita” ai materiali di scarto. Nel settore agricolo si sta lavorando molto in questa direzione, ma anche altri settori stanno sperimentando tecnologie che riducono sempre di più gli impatti ambientali, usando come base per la produzione materiali riciclati o rigenerati con nuove tecnologie come la depolimerizzazione.
I progetti di STEP puntano infatti a sviluppare un’economia rigenerativa, che non si concentra solamente sulla riduzione degli impatti ma viceversa genera valore, ripensando con approccio "disruptive" i tradizionali processi. Un esempio è il tessile, dove una nuova tecnologia è in grado di tingere il tessuto senza utilizzare acqua, cambiando radicalmente la metodologia tradizionale.
#STEPSB
#4eJacobacci
#JacobacciIP
presidente e amministratore delegato | iTes
presidente e amministratore delegato | iTes
i-TES nasce nel 2016 fondata da Michele Santovito (presidente e amministratore delegato), Noemi Muscarà (AD con delega alla ricerca e sviluppo) e Roberto Semino (socio, responsabile dell’area finance) ed è attualmente incubata da 2i3T di Torino.
Lavora in ambito transizione energetica dal momento che si occupa di gestire al meglio il calore, trattenendolo per poi liberarlo al momento opportuno. Lo fa attraverso delle batterie di accumulo termico che all’interno “nascondono” il cuore innovativo di i-TES cioè materiali a cambio di fase in grado di recuperare caldo e freddo in eccesso; non a caso i-TES dove TES sta per Thermal Energy Storage.
Questi materiali sono detti a cambiamento di fase perché posti a contatto con una fonte di calore fondono dallo stato solido raccogliendo, energia potenziale da liberare successivamente. La transizione di fase rappresenta proprio il momento in cui il calore viene, per così dire, immagazzinato dalla trasformazione del materiale. Energia che si libera nel momento in cui viene innescato il processo inverso. Cosa che avviene, molto semplicemente, attraverso il contatto con un fluido freddo, basta dell’acqua, che permette la liberazione di tutto il calore accumulato.
Il risultato che si ottiene grazie alle batterie prodotte da i-TES è una produzione più efficiente e con fonti rinnovabili di acqua calda sanitaria, riscaldamento ed energia termica da utilizzare in abbinamento a processi produttivi che richiedono caldo o freddo.
Al momento le batterie, secondo gli inventori, offrono prestazioni importanti anche in termini di potenze di carica e scarica di energia. Il bello, però, deve ancora arrivare, infatti, grazie all’aumento di capitale recentemente effettuato, i-TES sta lavorando a diversi upgrade. La prossima tappa sono lo studio e l’uso di materiali termochimici da cui Michele Santovito e Noemi Muscarà, come ci spiegano in questa intervista, si aspettano prestazioni ancora migliori.
#transizioneenergetica
#batterie
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Co-founder | ReFuel Solution
Co-founder | ReFuel Solution
Tra le tante soluzioni innovative su cui si sta lavorando, trattando il tema della transizione ecologica, ci sono anche quelle si preoccupano di investire sul parco veicoli circolanti nella convinzione che puntare sul nuovo non possa bastare.
È il caso di ReFuel Solutions, una start-up nata ufficialmente nel 2021, che dal 2019 lavora per prolungare, al di là delle messe al bando, la vita dei motori diesel.
L’idea è quella di progettare un sistema, brevettato, in grado di convertire al biofuel i mezzi pesanti diesel, in modo da non sostituire il mezzo, bensì solo il carburante di riferimento (andando a utilizzare biofuel al 100%). Per il retrofitting dei motori: un giorno di lavoro e grande flessibilità dal momento che il business è quello di poter convertire oltre ai camion, generatori e in futuro trattori, treni e barche, il tutto inserendo componenti meccaniche ed elettroniche proprietarie. Per saperne di più basta ascoltare l’intervento di Rexhina Saraci Co-founder e Chief Business development di Refuel.
#biodiesel
#retrofitting
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.refuelsolutions.com/
Professore | POLITECNICO DI MILANO
Professore | POLITECNICO DI MILANO
Nei prossimi 20-30 anni assisteremo a una vera rivoluzione nel campo della mobilità che diventerà più efficiente e sostenibile e che libererà le nostre città da una massa di veicoli che lavora, al massimo, per qualche ora al giorno.
A guidare questa rivoluzione saranno, però, quelle realtà che avranno più risorse e la libertà di testare le nuove tecnologie sul campo. Un esempio virtuoso arriva dalla 1000 Miglia Autonomous Drive una delle prime sperimentazioni al mondo di veicoli autonomi su strade pubbliche. Ce ne parla Sergio Savaresi del Politecnico di Milano un pioniere di questa rivoluzione.
#1000Miglia
#guidaautonoma
#mobilitàdelfuturo
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Marketing Manager & Public Relations | Fantini Wines
Marketing Manager & Public Relations | Fantini Wines
La sostenibilità è la chiave del successo di Fantini Vini che ne fa un suo punto di forza fin dal suo modello di business.
Fantini infatti remunera i suoi afferenti non in base alla quantità di uva prodotta bensì in base alla dimensione dell’appezzamento, in questo modo i contadini si sentono liberi di produrre la miglior uva possibile puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Non solo, l’idea di fondo è quella di puntare su piccoli appezzamenti, al di fuori delle più rinomate aree vitivinicole, che possano essere coltivate con pratiche puntuali e perfettamente targettizzate sulle necessità del singolo filare.
Quindi piccoli appezzamenti diffusi principalmente nel centro - sud italia, un focus sulla valorizzazione dei vigneti antichi e una serie di progetti sviluppati per valorizzare le forze e le competenze locali. Anche per questo l’uva prodotta viene sempre lavorata laddove si raccoglie in modo da lasciare il valore aggiunto in loco. Altre sfide sono riuscire a replicare il modello in altre realtà europee, non a caso è stata appena acquisita una cantina spagnola, e riuscire a inserire nuove tecnologie che siano funzionali alla crescita del vino, ma non troppo intrusive. Il prossimo passaggio è la filiera bio.
#fantiniwines
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.fantiniwines.com/it/
Corporate Program Manager | PoliHub
Corporate Program Manager | PoliHub
Fatte 100 le tecnologie di cui abbiamo bisogno per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione al 2050, oggi sono presenti solo il 25%. Un altro 40% sono tecnologie in fase di testing all’interno di casi d’uso reali per verificarne l’efficacia. Il restante 35 %, invece, sono tecnologie che devono ancora essere trovate e per le quali è stimato serva un investimento di circa 100-150 trilioni di dollari.
È questo il presupposto da cui parte PoliHub, l’ecosistema in cui startup, aziende, esperti, istituzioni, investitori trovano l’ambiente più fertile per coltivare nuove occasioni di business.
Un ecosistema che, come si legge dal sito, ha una mission molto precisa, quella di accompagnare la nascita di startup Deep Tech che generino valore per la società e l’economia verso un modello di progresso sostenibile, grazie a scienza e tecnologia e facendo leva sull’ecosistema del Politecnico di Milano.
Startup Deep Tech quelle che hanno bisogno di più ricerca, di più sostegno iniziale e di più tempo, ma quelle che poi hanno davvero la possibilità di portare a terra i risultati più “disruptive”.
Un ecosistema complesso quello PoliHub che, nato nel 2000, come acceleratore di impresa, oggi vede ogni anno circa 1200 startup e che realizza almeno 10 programmi di accelerazione e supporto coinvolgendo progetti di ricerca e giovani imprese provenienti da tutto il mondo.
Alle spalle poi una community forte composta da oltre 1500 appassionati tra ricercatori, investitori, nuovi ed ex startupper, studenti e professori e oltre 130 mentor, tutti accumunati da un forte interesse per tecnologia e innovazione.
Punto fermo, l’Innovation Park in Bovisa, dove convivono aziende, PMI, gruppi di ricerca e startup.
#polihub
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Executive Director | ART-ER S. cons. p. a.
Executive Director | ART-ER S. cons. p. a.
ART-ER - Attrattività Ricerca Territorio - è la Società Consortile dell’Emilia-Romagna nata per favorire la crescita sostenibile della regione attraverso lo sviluppo dell’innovazione e della conoscenza, l’attrattività e l’internazionalizzazione del territorio.
Opera senza finalità di lucro ed è stata istituita dalla L.R. n.1/2018.
ART-ER promuove l’internazionalizzazione del sistema della ricerca tramite la partecipazione a Reti europee ed internazionali e lo sviluppo di progetti di collaborazione, per favorire scambi di conoscenze e valorizzare le competenze e le esperienze regionali.
«Come ART-ER» - spiega nell’intervista la dott.ssa Marina Silverii che è il direttore operativo «coordiniamo l’ecosistema regionale dell’innovazione costruendo un patto tra la regione e le università per costituire una rete di ricerca industriale. Abbiamo più di 80 laboratori accreditati che si sono messi insieme alle imprese costituendo i cluster regionali. Uno di questi è Green Tech, quello dedicato alla transizione ecologica e sostenibile», in questo ambito ART-ER sta collaborando a molti progetti: dall’impegno nell’idrogeno verde al progetto Ecosister, dalle comunità energetiche, ai supercomputer (ce n’è uno che lavora sulle previsioni del tempo) fino all’orientamento e alla formazione con R2B.
#ARTER
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Founder & CEO | Spacewear
Founder & CEO | Spacewear
Ingegneri aeropaziali, fashion e automotive designers si incontrano in Spacewear una società italiana che lavora nel campo della ricerca e sviluppo in ambito tessile abbigliamento per lo spazio..
Il primo risultato di questa collaborazione è SFS1 - (Smart flight Suit 1) una tuta progettata per rendere la vita nello spazio più confortevole e sicura.
SFS1 ha superato numerosi test e ottenuto le certificazioni necessarie per volare nella missione Virtute 1 di Aeronautica Militare con Virgin Galactic
Innovare in questo contesto vuol dire lavorare per trasformare la tuta in uno strumento di monitoraggio confortevole e in grado di rilevare e trasmettere i dati medici degli astronauti. Vuol dire realizzare un capo super performante, sotto molteplici aspetti, quali funzionalità comunicazione e design. Non a caso è ignifuga, antistatica e antimagnetica, ma al contempo traspirante, resistente a 12 G e integrata con sensori tessili. Il tutto in meno di 1kg di peso.
È già pronto un suo sviluppo, la SFS2, che che grazie alla collaborazione con Aeronautica Militare sará testata nella missione Ax-3 sulla ISS. Tra gli obiettivi, anche quello di riuscire a trasferire le innovazioni prodotte dallo Spazio alla Terra, quando utili anche alla vita di tutti i giorni.
Ci ha descritto il progetto Corinna Sperandini confunder e CEO di Spacewear.
#4eJacobacci
#JacobacciIP
#spacewear
#abbigliamentoperlospazio
CEO | Silla Industries
CEO | Silla Industries
Funzionalità ed estetica si uniscono in Prism, una colonnina di ricarica per auto elettrica intelligente, aggiornabile da remoto e future proof in grado, quindi, di adattarsi a tutti gli usi e gli sviluppi della mobilità elettrica.
È una soluzione fatta in casa sia per quanto riguarda il design, lo studio dei materiali, le schede elettroniche e i software; progettato per l’utente domestico od aziendale, sia esso hotel, centro commerciale, o impresa. Un dispositivo connesso a internet e all’utenza con un sistema di misurazione che suggerisce cosa fare con l’energia prodotta in eccesso, a seconda della convenienze, se prelevarla e utilizzarla per un uso diretto per la ricarica dell'auto oppure se immetterla direttamente in rete.
Non solo, ma data la quantità di dati gestita, attorno a Prism, questo il nome della colonnina, stanno nascendo una serie di funzionalità più che intelligenti, tra queste, per esempio, la capacità di riuscire a riconoscere l’auto connessa e di erogare elettricità ottimizzandola secondo i desiderata di quella precisa auto.
In pratica un piccolo tassello della smart grid che però rappresenta un grande passo nella modalità di approcciarsi ai nuovi mondi dell’energia e della mobilità.
#sillaindustries
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Fondatore, Direttore scientifico | Lapetre
Fondatore, Direttore scientifico | Lapetre
Lapetre è il centro italiano di eccellenza in management dell'innovazione e Standard ISO 56000, coordinatrice dell'Innovation Management Forum e dell'Osservatorio Innovation Management, iniziative che consentono di avere un punto di osservazione privilegiato su best practice di innovation management.
L'Innovation Management Forum, recentemente tenutosi a Milano, a cui hanno partecipato 75 leader dell'innovazione delle più importanti imprese italiane, ha rappresentato l'occasione per analizzare in modo approfondito le pratiche di innovation management delle grandi imprese italiane. L'analisi sarà parte del primo Libro bianco dell'Innovation Management, un documento che raccoglierà lo stato dell'arte del management dell'innovazione in Italia, inclusi gli aspetti normativi ISO 56000 e UNI 11814, e una serie di proposte elaborate verso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il tutto, tornando alla vision di Lapetre, nell'ottica di formalizzare le strategie e le figure che si occupano di innovazione in Italia perché, come ha spiegato Flavio Ubezio fondatore di Lapetre: «le aziende sono brave a fare leva sui trend tecnologici o a dare anche seguito a delle iniziative progettuali innovative; vestire questa attività di ulteriori elementi organizzativi è l'ambito su cui come sistema Paese possiamo migliorare».
#lapetre
#ISO56000
#InnovationManagementForum
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Senior Program Manager & Chief Engineer Hydrogen Fuel Cells | Punch Hydrocell
Senior Program Manager & Chief Engineer Hydrogen Fuel Cells | Punch Hydrocell
I modelli di business legati al tema idrogeno sono in continua evoluzione e in fase di studio da parte di piccoli e grandi gruppi industriali. PUNCH Hydrocells, società del gruppo PUNCH che ha come obiettivo lo sviluppo, la fornitura e l’integrazione di sistemi di propulsione e accumulo di energia basati sull’Idrogeno, si inserisce in questo settore integrando e rinnovando tutte le competenze di quello che era un centro di eccellenza a livello mondiale nella ricerca e sviluppo di propulsori diesel e sviluppo centraline. Il focus, come ci spiega Vincenzo Verdino chief engineer hydrogen fuel cells, è l’integrazione delle fuel cells sui veicoli che devono viaggiare per grandi distanze o portare tante persone, in modo da arrivare a una soluzione che sia complementare a quella di mezzi puramente elettrici a batteria. In questi casi le fuel cell dovranno fornire il plus di energia che serve per “portare a casa la missione” (range extender) o contribuire alla diminuzione della massa del veicolo stesso.
#fuelcell
#idrogeno
#4eJacobacci
#JacobacciIP
https://www.punchhydrocells.com/
Sales Manager | Bluetti
Sales Manager | Bluetti
La questione energetica e la transizione ecologica sono due facce della stessa medaglia e, al di là delle soluzioni sistemiche, ogni azienda si attrezza per gestirle secondo le sue competenze agganciando la sua proposta a una visione di futuro.
Una di queste prevede che ogni famiglia abbia la possibilità di produrre energia pulita, senza staccarsi dalla rete, ma contribuendo a diminuire la propria bolletta. Le strategie e le tecnologie per andare in questa direzione ci sono; la cinese Bluetti, marchio della Poweroak Technology Co. fondata nel 2013 a Shenzhen, punta sui sistemi di accumulo, cioè sul riuscire a installare in ogni abitazione delle potenti batterie in grado di stoccare energia solare prodotta tramite pannelli e di alimentare con questi gran parte dei consumi. È un trend in grande crescita, infatti secondo i dati raccolti da ANIE e pubblicati nel report dell’Osservatorio Sistemi di Accumulo al 31 dicembre 2022 risultano installati ben 227.477 sistemi di accumulo (SdA), per una potenza complessiva di 1.530 MW e una capacità massima di 2.752 MWh. Certo, qui sono riunite tecnologie e sistemi molto diversi tra loro per dimensioni e capacità, però dal confronto 2021/2022 non si può che notare un balzo enorme. Dalle 3mila unità al mese installate nel 2021 si è infatti passati alle 13mila del 22, di queste il 92% è di taglia inferiore ai 20 kWh e il 35% tra i 5 e i 10 kWh. Il 99,9% risulta abbinato a un impianto fotovoltaico di cui il 99,6% di taglia residenziale. A dimostrazione che la visione della Bluetti, illustrata da Florian Zhang Sales manager Germania, ha un suo mercato.
#energiasolare
#Bluetti
#4eJacobacci
#JacobacciIP
Market Ambassador & Chief of OpenInnovation Ecosystems | Gellify
Market Ambassador & Chief of OpenInnovation Ecosystems | Gellify
Vice Presidente e Direttore generale | Fondazione Golinelli
Vice Presidente e Direttore generale | Fondazione Golinelli
dal 2014
nazionali e internazionali
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